Dire “chi è”, eleverebbe troppo il suo ruolo. “Cos’è?” è la domanda più appropriata.
Definiscisi “stagista” colei che ancora priva di esperienze lavorative entra in un mondo su cui ha fantasticato a lungo e si scontra con la dura realtà. Una realtà fatta di carta, di passi incerti, lunghi dialoghi con una fotocopiatrice che non ne vuole sapere di collaborare con te e i tuoi dubbi.
Non avere certezze e andare a tentativi, per tutto. Ti dicono cosa fare, tu non hai la minima idea di cosa ti abbiano chiesto, ma ti butti. Ci provi.
Dopo otto ore in cui il cuore ha sfiorato ritmi cardiaci da infarto sei estenuata non ce la fai più. Il continuo sentirsi sotto esame non aiuta, il timore di far troppo rumore sternutendo nemmeno.
S' inizia per dovere universitario. Quei maledetti CFU (Crediti Formativi Universitari) attribuiti ad attività di stage o tirocinio. Inizi con quello poi te la cavi bene, apprezzano come ti muovi e vieni convocata non in un ufficio qualsiasi, ma NELL’ ufficio, quello con una scrivania immensa e senti per la prima volta in vita tua “contratto a progetto”.
Nessun commento:
Posta un commento
Lasciate un messaggio o voi che entrate