Oggi era la giornata AMARCORD. Al telefono con la mia migliore amica ripassavamo i compagni delle elementari, delle medie e del liceo.
"Ma si è fatto più carino o ancora occhiali e apparecchio"
"Ma che fine ha fatto? Studia o lavora?"
"Spero sia dimagrito"
"Era così bellino da piccolo, adesso è uno sgorbio"
“Ce l'ho amica su FaceBook, devi vedere che foto”
"lei? pare sia una ragazza allegra"
"ah, l'ho visto sul treno"
"ma sta ancora con lo stesso tipo? Che tristezza".
"Ma che fine ha fatto? Studia o lavora?"
"Spero sia dimagrito"
"Era così bellino da piccolo, adesso è uno sgorbio"
“Ce l'ho amica su FaceBook, devi vedere che foto”
"lei? pare sia una ragazza allegra"
"ah, l'ho visto sul treno"
"ma sta ancora con lo stesso tipo? Che tristezza".
Poi ci siamo arenate. Su una ragazza del liceo che era completamente sparita. Più sentito nulla, più vista in giro e anche sul potente mezzo per lo stalking (FaceBook) non ci sono sue tracce.
- Cercala su Google
Mai frase fu più sbagliata.
Durante l'ultimo anno di liceo, allo scadere di maggio uno dei due maschi della classe sopravvissuti ebbe la brillante idea di pubblicare sul suo blog un commento per ogni compagno di classe, seguito da un voto.
Non tutti sapevano di questa cosa. Giravano per la classe foglietti clandestini, gente sghignazzante, ma nulla aveva scosso il precario equilibrio di quella classe tanto disunita da richiedere l'intervento di una sorta di terapia di gruppo.
In una calda mattinata primaverile, l'intera classe era nel laboratorio di informatica per preparare la tesina (beh...ci siamo capiti) e gira che ti rigira (termine altamente tecnico) c'erano 20 computer su quella pagina.
Ciò scatenò il putiferio nella classe. Gente che non si parlava più, liti, nervi a fior di pelle (tutto amplificato dall'ansia pre esame). Anch'io litigai con la mia compagna di banco.
Durante la cena di classe (fatta tra la fine delle lezioni e l'inizio degli esami) con tutti i professori presenti aleggiava ancora nell'aria il clima di discordia creato da quel fantomatico post.
I professori volevano leggere, volevano vedere, così l'autore declamò a tutti, davanti a gnocco fritto e primosale, quello che aveva scritto.
Sapere che gli altri avevano letto, che avevano anche riso era una cosa, ma sentirlo ad alta voce seguito da "siiii è vero" o urletti isterici, fu troppo per alcune fanciulle.
Non se ne parlò più. Il liceo finì e da allora quella classe non si è più riunita.
Non se ne parlò più. Il liceo finì e da allora quella classe non si è più riunita.
Tornando ab ovo, abbiamo inserito il nome e il cognome della compagna di classe in Google e il primo risultato era la pagina di quel blog.
Ormai immemori che stavamo cercando che fine avesse fatto la cara ragazza, abbiamo inserito anche i nostri nomi e cognomi e anche per noi il primo risultato è stato quella pagina.
Io sono per l'assoluta libertà di esprimere qualsiasi opinione, però non ritengo affatto corretto che una persona qualunque possa scrivere ciò che voglia, mettere il mio nome e cognome e che ciò sia visibile al mondo.
Perchè lui può esprimere giudizi sulle persone e questo rimane indelebile?
Io non avrei mai e poi mai messo i cognomi. Già non metto mai i nomi, figuriamoci i cognomi. Avrebbe avuto lo stesso risultato se avesse scritto solo i nomi. Avrebbe comunque generato il caos in 5 A Ling, ma avrebbe fatto si che 3 anni dopo avremmo potuto far finta che quelle liti finali non ci fossero state e ci avrebbe permesso di crogiolarci in ricordi migliori di quello che è veramente stato il liceo.