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lunedì 11 luglio 2011

Questione di spelling

Conversazioni assurde di cui solo i variegati clienti ATM possono godere.

La conversazione non l'ho sentita dall' inizio, solo quando il ragazzo (30-35 anni suppergiù) ha aumentato il tono di voce perchè dall'altro capo del telefono non capivano, ho iniziato a dare un senso a ciò che prima per me era solo un vociare indistinto.

- Send me a e-mail. Ok? luigi.per ciocciol gmail point com
Ha detto proprio “send me a email” foneticamente! E ha detto proprio “chiocciol”!
Dall'altro capo del telefono devono aver fatto intendere al garzoncello scherzoso che non avevano capito nulla. Così lui, forte delle sue conoscenze e con spavalderia ha iniziato a fare un improbabile quanto divertente spelling.
- “elle” like London, “u” like Udine. Udine. U. Yes,yes. “i” like
Non gli veniva proprio una città di provincia italiana nota ai suoi interlocutori. Proprio non gli veniva in mente. In quel preciso istante il tram 14 fa la fermata a Piazza Napoli e a destra ecco la soluzione ai problemi
- “i” like... INTESA SAN PAOLO
Nessuno è riuscito a trattenere le risate. Chi fissava il variopinto linoleun del tram pur di non gettare nello sconforto il ragazzo, chi invece rideva con gli occhi, che si trovava a ridere senza accorgersi.

Con lo sguardo perso, il ragazzo adesso guardava il ricco parterre che comodamente seduto assisteva al suo momento drammatico. Ha battuto la mano sulla spalla del ragazzo che sedeva vicino a lui.
- Mi aiuti?
Il ragazzo al posto giusto nel momento giusto ha preso in mano il telefono e con il biglietto da visita in mano, dettava l'indirizzo “iiméil” lasciando all' Intesa San Paolo il solo ruolo di banca.

A conversazione finita, una volta fatto il resoconto, con un misto tra stupore e incredulità ha detto al malcapitato “dovresti migliorare la pronuncia”.

Come se con “chiocciol” non si fosse già toccato il fondo.

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