lunedì 28 novembre 2011
Work in progress (unfortunately)
Mi dispiace tanto per il caos che si è creato. Sto cercando di sistemare il tutto in tempi brevi...
A te che capiti qui per la prima volta: di solito è uno spazio ordinato e chiaro, non vige il caos incontrastato!
A te che sei già capitato qui e ora non capisci se sia scoppiata una bomba: io e Blogger abbiamo qualche problemino a relazionarci.
I'm so sorry!
giovedì 24 novembre 2011
Bilanci
Certo un blog serio 400 visite le accumula in mezza giornata, non in mesi e mesi, ma qui non si ha quel tipo di velleità.
Comunque per festeggiare questo piccolo traguardo ho pensato di proporre le “origini del traffico”, cioè quelle parole che immesse in un motore di ricerca hanno portato qui.
C'è chi è sbarcato qui cercando DITA INNAMORATE. Non capisco a cosa potesse alludere e ancor meno capisco in quale post sia risultata questa ricerca, approfondirò.
C'è chi è sbarcato qui cercando GOLA IN FIAMME. Ecco ora mi sento responsabile. Qualcuno cercava un rimedio ai suoi malanni e invece è finito qui.
C'è chi è sbarcato qui cercando TROVERO' L'UOMO DELLA MIA VITA?, la responsabilità aumenta maggiormente, perchè se al mal di gola si poteva trovare comunque un semplice rimedio , a quella domanda un rimedio non c'è. E poi se qualcUNA speranzosa ha letto quel post, la sua speranza si è inabissata.
C'è chi è sbarcato qui cercando AULE STUDIO DESERTE. Io dovrei tacere perchè propongo a google delle ricerche che sfiorano l'assurdo, ma codesta persona si aspettava di trovare gli indirizzi di aule studio deserte? Sento come dovere civico di informare chi mai dovesse riproporre tale quesito l'indirizzo dell'aula studio deserta fotografata qui. Via Noto 8, Milano.
C'è chi è sbarcato qui cercando APPARECCHIO. Penso, penso. Ho riletto anche qualche post, ma dove posso aver mai parlato di apparecchi?!
C'è chi è sbarcato qui cercando FRASI DEI BLOG. Questo blog è pieeeeeeeno di frasi. Frasi senza senso, frasi senza soggetto/verbo/complementi vari. Frasi senza alcunnesso logico con la frase attigua. Frasi che trovano una collocazionesolo nella mia testa. Frasi dette da qualcuno, ma quasi sempre quel qualcuno non è Gandhi o il Dalai Lama, ma perle di saggezza di mia nonna o frasi estemporanee di familiari e amiche.
C'è chi è sbarcato qui cercando OCCHIALI A FORMA DI CUORE, anzi ben 10 persone hanno varcato questa soglia con quella frase ( altri 3 con occhialoni a cuore, altri 2 con occhiali cuore, altri con occhiali rosa). Mi rincuora sapere che non sono l'unica con un elevato senso del Kitsch (che ho appena scoperto essere una parola tedesca, non inglese).
C'è chi è sbarcato qui cercando PELUCHES. Io ho mai parlato di peluches?
mercoledì 23 novembre 2011
Meglio cambiare, no?
Non mi farò prendere dall'ansia per Londra. Non entrerò in agitazione per il cambio della carta di credito. Non mi preoccuperò di come si dovranno mitigare le liti, che poi magari nemmeno ci saranno.
Non mi preoccuperò di sapere con chi sta uscendo. E' tornato in voga il brasiliano o è nato qualcosa con l'egiziano? Mi farò i fatti miei. Zitta zitta. Perchè se poi dovessi sapere qualcosa, non sarei più capace di stare zitta.
Non domanderò a Lui se ha rivisto Quellalà dopo il fattaccio. Niente crisi di panico sul futuro. Quel che sarà, andrà bene.
Niente senso di inadeguatezza perchè Lei mi ha detto che sto sbagliando e sto facendo un errore che pagherò quando Lui farà l'ennesima ca**ata.
Non verrò nemmeno presa di striscio dalle aspettative strane e contorte per il ritorno dell' Amica svanita.
Niente pensieri, per una volta starò ferma immobile, con un pasticcino al cioccolato e uno alla fragola.
Non mi preoccuperò di sapere con chi sta uscendo. E' tornato in voga il brasiliano o è nato qualcosa con l'egiziano? Mi farò i fatti miei. Zitta zitta. Perchè se poi dovessi sapere qualcosa, non sarei più capace di stare zitta.
Non domanderò a Lui se ha rivisto Quellalà dopo il fattaccio. Niente crisi di panico sul futuro. Quel che sarà, andrà bene.
Niente senso di inadeguatezza perchè Lei mi ha detto che sto sbagliando e sto facendo un errore che pagherò quando Lui farà l'ennesima ca**ata.
Non verrò nemmeno presa di striscio dalle aspettative strane e contorte per il ritorno dell' Amica svanita.

lunedì 14 novembre 2011
I suoi sensi di colpa

- Cioè posso decidere io il cd?
- Si
- Ma anche un cd mio mio o solo tra i tuoi?
- Quello che vuoi
- Tra tutto il panorama musicale?
- La smetti? Cerca un cd
- Ok, allora prendo il cd nuovo della Pausini. Con i sensi di colpa mi piaci molto di più!
- Che Johnny Rotten mi perdoni
Stiamo bene. So che non durerà a lungo, ma questo stato di grazia mi piace.
domenica 13 novembre 2011
L'eterno ritorno
Ci sono persone destinate a incontrarsi, rincontrarsi e scontrarsi in continuazione.
Forse io e Lui facciamo parte di questo stupido insieme.
Per un periodo ho creduto davvero che potesse essere la persona giusta. Quella con cui stai insieme una vita. Una vita intera. C'ho creduto davvero perchè con Lui i momenti più belli erano quelli solitamente noiosi. Condividevamo una quotidianità divertente e complice...poi sono arrivate le incomprensioni.
Giovedì eccoci, ancora uno davanti all'altra, per caso.
Quell'incontro fortuito è diventata una giornata dapprima di silenzi e frasi di circostanza, poi di due persone che nonostante non siano state capaci di mantenere un rapporto per questione di orgoglio, avevano nostalgia dell'altro.
"Sabato vengo a prenderti, decidi dove vorresti andare"
Forse io e Lui facciamo parte di questo stupido insieme.
Per un periodo ho creduto davvero che potesse essere la persona giusta. Quella con cui stai insieme una vita. Una vita intera. C'ho creduto davvero perchè con Lui i momenti più belli erano quelli solitamente noiosi. Condividevamo una quotidianità divertente e complice...poi sono arrivate le incomprensioni.
Giovedì eccoci, ancora uno davanti all'altra, per caso.
Quell'incontro fortuito è diventata una giornata dapprima di silenzi e frasi di circostanza, poi di due persone che nonostante non siano state capaci di mantenere un rapporto per questione di orgoglio, avevano nostalgia dell'altro.
"Sabato vengo a prenderti, decidi dove vorresti andare"
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Paesuncolo ha sempre il suo perchè e il suo "perchè" aumenta con un iPhone e instagram. |
martedì 8 novembre 2011
Ehi, Doc!
Insieme da 17 anni, affrontiamo quello che la vita ci riserva con una lacrima e un sorriso.
Insieme abbiamo affrontato le elementari, le medie e le superiori. Seppur lontane ci siamo date pacche sulle spalle per affrontare nuove città e il mondo universitario. Insieme andiamo ancora a trovare la maestra delle elementari.
Insieme abbiamo pattinato sul ghiaccio, sciato, corso, giocato a basket, a pallavolo, fatto anche aerobica in spiaggia.
Insieme giocavamo a uno stupido gioco in scatola di Piccoli Brividi. Insieme ci spaventavamo come matte all'urlo "Charlie".
Insieme abbiamo visto Firenze, Verona, Venezia, Torino, Parigi, Roma.
Insieme siamo state al mare, in montagna e al lago.
Insieme abbiamo passato ore al telefono e ore in macchina davanti a casa dell'altra a parlare di niente, anche se poi era il nostro tutto.
Insieme abbiamo affrontato pillole, consultori, psicologi, visite mediche, paure di star male.
Insieme abbiamo pianto, abbiamo asciugato le lacrime dell'altra e abbiamo trovato una soluzione.
Insieme ci siamo disperate per la scuola, per verifiche, interrogazioni, pagellini, note del professore di musica. Insieme ci siamo preparate per la maturità, sparandoci in vena the solubile.
Insieme siamo andate alla nostra prima manifestazione studentesca e spiegato i nostri grandi ideali a una professoressa troppo ottusa per capire che a 15 anni vivresti solo di idee.
Insieme la prima notte fuori casa a 8 anni. Insieme la prima volta che siamo uscite da sole dopo scuola: la pizza al Fulmine, un giro per il centro e ci sentivamo davvero "grandi" a 12 anni.
Insieme abbiamo recensito Centovetrine.
Insieme abbiamo visto grandi amori trasformarsi in delusioni, rospi trasformarsi in principi e tornare rospi. Insieme abbiamo speso interi intervalli a parlare del ragazzo di turno.
Insieme abbiamo scritto lettere d'amore che sfioravano il patetismo.
Insieme abbiamo criticato il ragazzo dell'altra. Perchè mai nessuno sarà all'altezza della migliore amica.
Insieme in quel barlume di vita in cui credevo che la religione facesse per me. Insieme nel coro della chiesa, insieme la domenica a fare le chierichette.
Insieme ad un improponibile corso pomeridiano di latino durante le medie. Insieme a lezioni di inglese con una madrelingua che ci insegnava canzoni di Avril Lavigne e Jennifer Lopez.
Insieme nella sua soffitta a giocare a fare le maestre. Una lavagna, venti libri messi per terra. Ci bastava riprendere qualcuno per sentirci delle maestre. "Gabriele, devi ascoltare o ti mando fuori dalla porta" (il colpevole era sempre Gabriele).
Insieme ci siamo difese a vicenda da chiunque. Abbiamo litigato, urlato, pianto e ripianto, ma ne è sempre seguito un abbraccio.
Insieme a parlare di cosa ci succedeva a casa. Prima perchè eravamo ancora troppo piccole per capire che quello che succedeva a casa doveva restare a casa e dopo perchè la fiducia nell'altra ci permetteva di raccontarci tutto. Problemi, disagi, nuove presenze e assenze.
Insieme abbiamo riso, ballato, cantato.
Insieme alla scoperta del mondo "dei grandi".
Insieme cantando Lady Oscar.
Insieme a pontificare un futuro ipotetico, dove io avrò tre figli (Emma, Camilla e Leonardo), lei due (Ginevra e Tancredi). Dove lei sarà ambasciatrice, io reporter. Dove lei vivrà a New York, io in qualche paesino sperduto nelle campagne inglesi. Dove lei avrà un marito casalingo, io un manager del nord Europa.
Insieme abbiamo imparato cosa vuol dire la fiducia totale. è l'unica persona, al di fuori della famiglia di cui io mi fidi totalmente e incondizionatamente.
Insieme abbiamo affrontato le elementari, le medie e le superiori. Seppur lontane ci siamo date pacche sulle spalle per affrontare nuove città e il mondo universitario. Insieme andiamo ancora a trovare la maestra delle elementari.
Insieme abbiamo pattinato sul ghiaccio, sciato, corso, giocato a basket, a pallavolo, fatto anche aerobica in spiaggia.
Insieme giocavamo a uno stupido gioco in scatola di Piccoli Brividi. Insieme ci spaventavamo come matte all'urlo "Charlie".
Insieme abbiamo visto Firenze, Verona, Venezia, Torino, Parigi, Roma.
Insieme siamo state al mare, in montagna e al lago.
Insieme abbiamo passato ore al telefono e ore in macchina davanti a casa dell'altra a parlare di niente, anche se poi era il nostro tutto.
Insieme abbiamo affrontato pillole, consultori, psicologi, visite mediche, paure di star male.
Insieme abbiamo pianto, abbiamo asciugato le lacrime dell'altra e abbiamo trovato una soluzione.
Insieme ci siamo disperate per la scuola, per verifiche, interrogazioni, pagellini, note del professore di musica. Insieme ci siamo preparate per la maturità, sparandoci in vena the solubile.
Insieme siamo andate alla nostra prima manifestazione studentesca e spiegato i nostri grandi ideali a una professoressa troppo ottusa per capire che a 15 anni vivresti solo di idee.
Insieme la prima notte fuori casa a 8 anni. Insieme la prima volta che siamo uscite da sole dopo scuola: la pizza al Fulmine, un giro per il centro e ci sentivamo davvero "grandi" a 12 anni.
Insieme abbiamo recensito Centovetrine.
Insieme abbiamo visto grandi amori trasformarsi in delusioni, rospi trasformarsi in principi e tornare rospi. Insieme abbiamo speso interi intervalli a parlare del ragazzo di turno.
Insieme abbiamo scritto lettere d'amore che sfioravano il patetismo.
Insieme abbiamo criticato il ragazzo dell'altra. Perchè mai nessuno sarà all'altezza della migliore amica.
Insieme in quel barlume di vita in cui credevo che la religione facesse per me. Insieme nel coro della chiesa, insieme la domenica a fare le chierichette.
Insieme ad un improponibile corso pomeridiano di latino durante le medie. Insieme a lezioni di inglese con una madrelingua che ci insegnava canzoni di Avril Lavigne e Jennifer Lopez.
Insieme nella sua soffitta a giocare a fare le maestre. Una lavagna, venti libri messi per terra. Ci bastava riprendere qualcuno per sentirci delle maestre. "Gabriele, devi ascoltare o ti mando fuori dalla porta" (il colpevole era sempre Gabriele).
Insieme ci siamo difese a vicenda da chiunque. Abbiamo litigato, urlato, pianto e ripianto, ma ne è sempre seguito un abbraccio.
Insieme a parlare di cosa ci succedeva a casa. Prima perchè eravamo ancora troppo piccole per capire che quello che succedeva a casa doveva restare a casa e dopo perchè la fiducia nell'altra ci permetteva di raccontarci tutto. Problemi, disagi, nuove presenze e assenze.
Insieme abbiamo riso, ballato, cantato.
Insieme alla scoperta del mondo "dei grandi".
Insieme cantando Lady Oscar.
Insieme a pontificare un futuro ipotetico, dove io avrò tre figli (Emma, Camilla e Leonardo), lei due (Ginevra e Tancredi). Dove lei sarà ambasciatrice, io reporter. Dove lei vivrà a New York, io in qualche paesino sperduto nelle campagne inglesi. Dove lei avrà un marito casalingo, io un manager del nord Europa.
Insieme abbiamo imparato cosa vuol dire la fiducia totale. è l'unica persona, al di fuori della famiglia di cui io mi fidi totalmente e incondizionatamente.
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