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domenica 15 aprile 2012

Di ritorno

- Prepara la valigia con qualcosa di pesante che andiamo su in montagna
In mezze maniche e con la finestra aperta io e la mia mia ingenuità abbiamo messo un pile in valigia. Un pile. Si, uno solo.


Sono approdata in Val Maira con una giacca leggera e un trolley pieno di amenità e inutili cianfrusaglie.
Ben due libri da leggere, un iPod scarico, un libro da studiare per la tesi (lo porto con me OVUNQUE, quel libro ha visto tanti di quei posti e pensare che in nessuno di questi posti è mai stato aperto), una chiavetta USB piena di telefilm.
Appena scesa dalla macchina avevo capito di aver commesso qualche sbaglio, ma ancora non mi era chiaro QUALE sbaglio. Forse l'aver dimenticato il carica iPod o non avere il pc, ma avere il disco esterno.
Una folata di vento mi ha fatto capire come stavano le cose.
"TE L'AVEVO DETTO", mia mamma sa sempre come risollevarmi il morale. "dai, nell'armadio c'è sicuramente qualche maglione che ha scartato tuo fratello, vestiti".

Con 6 gradi, quattro maglioni e una macchina fotografica compatta sono partita per un tour. 






È bastato che il sole cadesse dietro le alpi per scatenare un vento gelido che pungeva le guance e le labbra, l'elastico della felpa sui polsi mi sembrava cemento armato. L'indice della mano destra era ormai congelato quando dall'alto sono iniziati a scendere enormi e robusti fiocchi di neve.


Il tempo di guardare qualche fiocco e poi subito in casa raccolti intorno alla stufa a legna.
Io con il naso e gli occhi appiccicati alla finestra e le gambe alla stufa. Non avevo mai visto fiocchi di neve così grandi.
Quando alle 8 è saltata la corrente credevo fosse una presa in giro.
Stufa a legna, niente corrente, Mater che si aggirava con i lumini rossi da cimitero in cerca della centralina per poi sentire me constatare "non c'è luce in tutto il paese" e lei che sentenzia "menomale abbiamo già mangiato, andiamo a letto".
Con 3 pile addosso e un piumino matrimoniale piegato in due mi sono ritirata nelle mie stanze.Nonostante le mie remore si è dormito con la stufa a legna accesa "Mater, sei certa che non moriremo bruciati? morire bruciata non è nella mia top five di idee sulla mia morte. Preferirei immolarmi per una buona causa o su un aereo di ritorno dalla Polinesia, perchè se mai andassi in Polinesia quale ragione avrei per tornare?
- Ma cosa vuoi morire...ma figurati...stai buona e dormi
Io comunque per tutta la notte ho continuato a intravedere un incendio che dilagava in cucina e che stava per raggiungere il mio letto e me. Mai notte fu così funesta a causa di una stufa.
  






Diciamo che preferisco ricordami la valle così.

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