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venerdì 19 ottobre 2012

Settimana n° 3


Sapevo che il povero Uzzo avrebbe risentito della trasferta. Lo immaginavo, mi conosco.
Avrei voluto scrivere un post sullo smercio di biciclette che c'è a Bologna nella via dell'università. Ogni cambio di sede ti vengono proposti minimo 3 cicli.
Avrei voluto scrivere anche che nonostante la mia completa asocialità e la costante voglia di confondermi con il muro sto iniziando a fare amicizia.
Avrei voluto scrivere che dopo quasi quattro anni che non ci vedevamo ho ritrovato un' amica. Certo, cambiata, cresciuta, truccata, non più vestita da bimba, con una gestualità più adulta, dei pensieri grandi e la voglia di dimostrarmi che adesso possiamo essere "alla pari".
Avrei voluto raccontare di come quell' università sia un vortice.
Di come le cose con LeiK stiano andando meglio e con LeiM non ci siano problemi.
Di quanto io adori il mese di ottobre, ma allo stesso tempo io tema l'avvicinarsi del giorno dei morti, cacciando l'ipotesi che mi venga chiesto di accompagnare la Grandma a portare i fiori (Mater è restia a queste pratiche di cimitero tour quanto me, ma poraccia le tocca).
Avrei anche voluto scrivere di come il mondo assuma un significato maggiore quando finiscono le pause estive dei telefilm.
Anche del misto di terrore e agonia di cui sono stata preda quando mi sono accorta che per tre giorni ho avuto in testa sempre e solo una canzone di un coreano che si atteggia a figo in un maneggio.

martedì 9 ottobre 2012

Se lo dice lei


LeiK: Sai, ho sentito per radio "Il mio sbaglio più grande" e ho pensato di chiamarti.
- Devo prenderlo come un complimento?
- In effetti suonava male. Però si è una cosa bella.

domenica 7 ottobre 2012

Hanno voluto sapere tutto

Hanno voluto sapere tutto. Da quali negozi ci sono dalla stazione all'università a cos'ho pensato quando sono entrata nel portone. Mi hanno chiesto come sono le persone lì, cos'ho mangiato, come mi trovo da mia zia, se ho visto l'orologio rotto della stazione, quante volte mi sono persa, quando possono venire a trovarmi là. LeiM e LeiK hanno voluto sapere tutto, hanno fatto mille domande e io non mi ricordo cos'ho chiesto a loro dopo il primo giorno.

Reazioni.

LeiK mi ha detto "non fare la distaccata, non fare le tue smorfie schifate e non fare i casting. Ricordati che adesso è tutto bello perchè ci stai 3 giorni su 7, cerca di tenerti stretto questo entusiasmo anche quando ti sembrerà di esserti dimenticata l'odore di casa tua. Mi raccomando mangia. Te l'ho già detto di non fare la smorfia del "che schifo"?

LeiM mi ha detto "Mi raccomando sii un po' flessibile nel fare amicizia. Certo non troverai nessuna di bella, brava, generosa, simpatica e intelligente come me, però non rompere e cerca di stringere amicizia. Ah, moltissimi complimenti per la scelta di una gonna scozzese a pieghe per il primo giorno a Bologna. Peggior scelta non c'era. Ma come ti è venuta in mente una gonna scozzese a pieghe? Non sei più a Milano!

mercoledì 3 ottobre 2012

Giorno 1, 2 e 3


Ho perso il treno. Io non ho mai perso in treno in andata (sul ritorno il conto si spreca).
Ho pranzato con un pezzo di focaccia alle patate, con una piadina o con un panino al sapore di cotone idrofilo.
Mi hanno spiegato i metodi di catalogazione, così giusto come lezioncina introduttiva.
Ho un professore arrivato in classe con una maglia nera a mezze maniche con Che Guevara stampato in grigio e mi ha spiegato la comicità in Leopardi (sebbene il titolo del corso sia letteratura contemporanea).
Un professore di età non ben definita con il riporto e delle labbra stranissime ci ha detto quanto sia ingiusto studiare D'Annunzio e non la Deledda, il nobel l'ha vinto lei, non lui.
Ha piovuto fortissimo e io in una mano avevo la borsetta con l'altra trascinavo il trolley, con nessun'altra potevo tenere un ombrello (sempre nel caso in cui l'avessi avuto).Ho scoperto che dalla stazione di Bologna partono treni con fermate in posti bellissimi.
Ho asciugato la doccia ogni sera. Ho asciugato il lavandino sempre.
Mi sono sentita male quando a metà mattina mi sono ricordata di aver dimenticato il pigiama sotto al salviettone in bagno.
Mi è mancato il mio computer. Le mie serie tv. La mia ritualità.
L'UniBo è bellissima, ma davvero bella. Delle scalinate che sono la fine del mondo.
Ho letto l'Unità. Ho letto Left. Ho ascoltato attentamente Mentana. Ho guardato Ballarò. Ho discusso sulle primarie del PD.
Mi manca quando la discussione più impegnativa del giorno ruotava intorno al pranzo.
Avevo le salviette morbidissime e spugnose.
Per me Bologna ora come ora è Stazione, prendere via dell'Indipendenza, girare a sinistra in via Marsala, arrivare in via Zamboni. La mia idea di Bologna per ora ricopre 1,8 km.
Mi hanno detto che Marinetti "era un imbecille, diciamocelo".

Però stasera sono a casa, a casa.
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