Sapevo
che il povero Uzzo avrebbe risentito della trasferta. Lo immaginavo,
mi conosco.
Avrei voluto scrivere un post sullo smercio di
biciclette che c'è a Bologna nella via dell'università. Ogni cambio
di sede ti vengono proposti minimo 3 cicli.Avrei voluto scrivere anche che nonostante la mia completa asocialità e la costante voglia di confondermi con il muro sto iniziando a fare amicizia.
Avrei voluto scrivere che dopo quasi quattro anni che non ci vedevamo ho ritrovato un' amica. Certo, cambiata, cresciuta, truccata, non più vestita da bimba, con una gestualità più adulta, dei pensieri grandi e la voglia di dimostrarmi che adesso possiamo essere "alla pari".
Avrei voluto raccontare di come quell' università sia un vortice.
Di come le cose con LeiK stiano andando meglio e con LeiM non ci siano problemi.
Di quanto io adori il mese di ottobre, ma allo stesso tempo io tema l'avvicinarsi del giorno dei morti, cacciando l'ipotesi che mi venga chiesto di accompagnare la Grandma a portare i fiori (Mater è restia a queste pratiche di cimitero tour quanto me, ma poraccia le tocca).
Avrei anche voluto scrivere di come il mondo assuma un significato maggiore quando finiscono le pause estive dei telefilm.
Anche del misto di terrore e agonia di cui sono stata preda quando mi sono accorta che per tre giorni ho avuto in testa sempre e solo una canzone di un coreano che si atteggia a figo in un maneggio.