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sabato 24 novembre 2012

Donne du du du - il ritorno


Rileggevo vecchi post per mettere ordine nelle "etichette" e mi sono imbattuta in questo.

Oh, le mie Squinternate.

So che avevo promesso che prima o poi avrei smesso di raccontare i fatti loro, ma non è ancora arrivato quel momento.


LeiM ad agosto è arrivata dietro la sua scrivania, dove faceva uno stage.L. abitava la scrivania vicina. Era una giornata storta per LeiM, L le chiede una volta "cosa c'è?", glielo chiede la seconda, la terza e la quarta. Poi le dice "so che c'è qualcosa. Dimmi cos'è" e lei a quanto si racconta è sbottata con "c'è che non ti sopporto più" e l'ha lasciato. Poi con me ha pianto e tanto, ma lì giura che ha preso la situazione in mano e non ha vacillato.Adesso a Roma sta bene. Esce quanto vuole e nessuno le dice che è troppo poco vestita o che beve troppo o che la critica su tutto. Si, vorrebbe trovare l'uomo della sua vita e lo aspetta, intanto non le dispiacerebbe qualche uscita occasionale, ma non è la tipa e quindi aspetta che un bello che balli spunti tra i suoi orizzonti.


LeiS si è accorta che un ragazzo più piccolo è più piccolo e che tre anni a 22 anni sono abbastanza per creare problemi. LeiS dopo una lite estenuante in cui sono uscite cose pesanti era sfinita e per chiudere la lite ha detto "allora non ha senso stare insieme", non aveva ancora finito la frase che si era pentita. Si è morsa la lingua tante volte. Lui ha colto la palla al balzo. Lei ha provato a tornare indietro, gli ha scritto una lettera strappalacrime, è stata ore sotto casa di lui, ha parlato con amici e dirimpettai. Dopo telefonate e sms (dove le ho ribadito che il limite tra lo stalking e la speranza di tornare insieme è molto labile) lui le ha scritto che era da tempo che voleva lasciarla, ma non sapeva come. LeiS adesso è convinta che lui sia ancora innamorato, ma sia spaventato all'idea di tornare insieme.
Svegliare un sonnambulo è la cosa peggiore che si possa fare, mi hanno detto così.


LeiK è ancora insieme a R litigano nei giorni dispari, fanno pace nei pari e lei mi scrive sempre che R è bravo, buono, bello, perfetto. LeiK però ha rivisto A e il mondo le è caduto addosso. Forse si è accorta del passaggio repentino da uno all'altro, forse ha capito che ha sbagliato i tempi. Adesso sta con R e R sembra essere "the one" a suo dire, ma è quello che vuole? E adesso ha rivisto A le è tornato quel fantasma con tutte le turbe psichiche del caso. Io tifo R, ma questa storia perfetta ostentata in continuazione fa acqua. Incrocio le dita che R regga il colpo quando il vaso di pandora con incisa una grande A sul coperchio si aprirà, perchè lì saranno cavoli amari e si dovranno fare i conti che prima sono stati sotterrati.

Io sto bene al mondo come dice mia nonna. L'uomo della mia vita è da qualche parte nel mondo a perfezionarsi, così da essere pronto.
LeiM mi dice che dovrei trovarmi uno "così, per farvi compagnia".
LeiS mi dice "boh, vedi te".
LeiK predica in modo fantastico l'amore eterno e le relazioni giuste.

Non ho invertito nomi e idee, mi spingono esattamente dal lato opposto di quel che fanno.


giovedì 22 novembre 2012

Musica

E poi ti rendi conto che l'unica frase che sintetizza il tutto è presa da una canzone di Tiziano Ferro e lì diventi preda di ansie.


E Fratello che esclama: Sono sempre le migliori che se ne vanno e sono sempre le canzoni più minc**ose quelle che ti restano in testa per giorni. Fidati non l'ho presa da un bacio Perugina, è vita vissuta e io ho vissuto 4 anni e mezzo più di te

martedì 20 novembre 2012

Addizione, moltiplicazione e cucina

Ma la cucina gode della proprietà commutativa? Se cambio l'ordine degli ingredienti che ne è del risultato?




domenica 18 novembre 2012

Aspettative

Ammetterlo con qualcuno sarebbe troppo. Infatti non l'ho fatto, sono stata attentissima a non lasciare che mi venisse posta nessuna domanda a riguardo. Si, a evitare i discorsi sono brava, a non parlare di quello che passa per la mia testa lo sono ancor di più. Forse è solo che sentirmelo dire a voce alta non sarebbe un bene per me e per quell'equilibrio emotivo che mi sono costruita sgomitando nella sua indifferenza.
Perchè è proprio quando faccio la menefreghista, quando dico "non mi fa nè caldo nè freddo" che c'è da preoccuparsi, perchè spesso nascondersi dietro quella facciata è l'unica soluzione, l'unica quando sai (perchè lo so benissimo) che qualsiasi ipotesi o aspettativa verrebbe tradita. Mi sentirei davvero stupida a cascarci nuovamente. Perchè vorrei esserne capace, vorrei davvero riuscire a cancellare tutto, ma sono un misto di cuore e lacrime quando i giochi si fanno duri e soprattutto quando c'è di mezzo lei.

Mi ha trattata male, male come non ho lasciato fare a nessun altro. E' da lei che ho sentito le accuse peggiori, le recriminazioni più insensate. Ho visto più spesso le sue spalle che il suo viso quando ero io ad aver bisogno.
Ho sempre sentito quasi un "dovere" di esserci per lei, ma lei no: io ho una mamma, lei no, potevo arrangiarmi.
Per me è sempre stato "ovvio" che dovessi esserci per lei e non è per quella questione del DNA, ma per quella questione che si chiama "aver condiviso tanto insieme".

Sono stata intrattabile un week end intero, scattavo solo dopo una parola messa giù male, ho risposto a Mater, non sopportavo nessuno, non volevo nemmeno chiamare LeiM per timore che in qualche modo riuscisse a tirarmi fuori tutto quel cumulo che mi si era creato alla bocca dello stomaco. LeiM si è dimenticata e mai sua dimenticanza fu così apprezzata.
LeiS è troppo impegnata ad avere l'esclusiva sulla tristezza per ascoltare quello che ho da dire e LeiK si sa com'è.

So già cosa mi direbbero tutti, perchè me l'hanno detto già mille volte: "lascia stare, non darle questo potere su di te".
Io non credo di averle mai dato il potere di rendermi così, se l'è preso. Ha sempre fatto così, si è sempre presa quello di cui aveva bisogno e poi se ne andava. Più di una volta mi ha esasperato, prosciugato le forze, mi ha messa nei suoi casini senza chiedermi se ci volevo entrare e poi sbatteva la porta. L'anno scorso mi ha consumata per mesi e mesi per poi partire e andarsene, scrivermi una mail piena di cattiveria e poi prendere un aereo.

Avevo qualche aspettativa per questi tre giorni? Si, ma non lo dirò mai a nessuno.
Prima dovrei ammettere con me stessa che io nonostante gli sforzi non sono quell' essere invincibile che voglio mostrare al mondo.
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