Ammetterlo con qualcuno sarebbe troppo. Infatti non l'ho fatto, sono stata attentissima a non lasciare che mi venisse posta nessuna domanda a riguardo. Si, a evitare i discorsi sono brava, a non parlare di quello che passa per la mia testa lo sono ancor di più. Forse è solo che sentirmelo dire a voce alta non sarebbe un bene per me e per quell'equilibrio emotivo che mi sono costruita sgomitando nella sua indifferenza.
Perchè è proprio quando faccio la menefreghista, quando dico "non mi fa nè caldo nè freddo" che c'è da preoccuparsi, perchè spesso nascondersi dietro quella facciata è l'unica soluzione, l'unica quando sai (perchè lo so benissimo) che qualsiasi ipotesi o aspettativa verrebbe tradita. Mi sentirei davvero stupida a cascarci nuovamente. Perchè vorrei esserne capace, vorrei davvero riuscire a cancellare tutto, ma sono un misto di cuore e lacrime quando i giochi si fanno duri e soprattutto quando c'è di mezzo lei.
Mi ha trattata male, male come non ho lasciato fare a nessun altro. E' da lei che ho sentito le accuse peggiori, le recriminazioni più insensate. Ho visto più spesso le sue spalle che il suo viso quando ero io ad aver bisogno.
Ho sempre sentito quasi un "dovere" di esserci per lei, ma lei no: io ho una mamma, lei no, potevo arrangiarmi.
Per me è sempre stato "ovvio" che dovessi esserci per lei e non è per quella questione del DNA, ma per quella questione che si chiama "aver condiviso tanto insieme".
Sono stata intrattabile un week end intero, scattavo solo dopo una parola messa giù male, ho risposto a Mater, non sopportavo nessuno, non volevo nemmeno chiamare LeiM per timore che in qualche modo riuscisse a tirarmi fuori tutto quel cumulo che mi si era creato alla bocca dello stomaco. LeiM si è dimenticata e mai sua dimenticanza fu così apprezzata.
LeiS è troppo impegnata ad avere l'esclusiva sulla tristezza per ascoltare quello che ho da dire e LeiK si sa com'è.
So già cosa mi direbbero tutti, perchè me l'hanno detto già mille volte: "lascia stare, non darle questo potere su di te".
Io non credo di averle mai dato il potere di rendermi così, se l'è preso. Ha sempre fatto così, si è sempre presa quello di cui aveva bisogno e poi se ne andava. Più di una volta mi ha esasperato, prosciugato le forze, mi ha messa nei suoi casini senza chiedermi se ci volevo entrare e poi sbatteva la porta. L'anno scorso mi ha consumata per mesi e mesi per poi partire e andarsene, scrivermi una mail piena di cattiveria e poi prendere un aereo.
Avevo qualche aspettativa per questi tre giorni? Si, ma non lo dirò mai a nessuno.
Prima dovrei ammettere con me stessa che io nonostante gli sforzi non sono quell' essere invincibile che voglio mostrare al mondo.
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