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sabato 9 marzo 2013

E se invece affogassi?





















- Vedi come devo fare con te? Per farti fare una cosa devo farla io con te. Devo convincerti, lavorarci su insieme a te, devo dipingerti tutto col colore di cui hai bisogno
- Non ho 3 anni
- E invece si. Se io non ti avessi detto "facciamo domanda insieme" tu adesso non saresti lì a tradurti il curriculum in inglese
- Non è vero
- Invece si e lo sai. Però io sono contenta così. Ti ho spronato e dato il via. È come se ti avessi dato un calcio e buttato in mare, adesso vedrai che sarai costretta ad imparare a nuotare, certo, vicino hai un salvagente enorme, perché INVIA a quelle mail lo puoi cliccare solo tu, ma non attaccarti a quel salvagente, non seguire la via più facile, lascia stare il salvagente e impara a nuotare. E se qualcuno ti allunga la mano per farti uscire dall'acqua tu impuntati "voglio imparare a nuotare".

Lei è da 18 anni che crede che io possa fare grandi cose. Come se un giorno dovessi arrivare a fare chissà cosa. Continua a dirmi che dovrei essere io quella che crede di più in se stessa, non lasciare che lo facciano gli altri.
Spesso penso che mi veda attraverso un filtro e non veda davvero quella che sono. Un filtro che ha le trame dettate dall'affetto, ma è comunque un filtro che distorce.
Quelli destinati a grandi cose non hanno il mio carattere, loro sono temerari, loro si buttano nelle imprese, loro provano e riprovano, loro non si arrendono al primo tentennamento, loro non sentono il bisogno continuo del consenso, loro sanno che ognuno si crea la propria felicità e quella non puoi delegarla al resto del mondo. E per quanto io ci provi non sono così.

Manderò quelle mail, un po' per me, un po' per Lei, un po' per qualcun altro. Poi si vedrà.
Di salvagenti è pieno il mare, per lo meno il mio mare.

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