Sono quasi vicina alla conclusione che ci siano persone che proprio non riescono a godersi niente e forse faccio parte di questa stupida e ingiusta cricca.
È per lo più questione di apatia. Ogni giorno lo scopo c'è ed è "imparare a parafrasare a menadito due canti del Furioso". Ma è davvero possibile che non ci sia altro nella mia vita ora come ora?
È così impensabile che io non riesca ad essere felice di ciò? Mi sento idiota alla fine di ogni ottava, ripeto, m'incarto e ricomincio. Poi arriva in sordina il magone. Eccolo che si avvicina e quando arriva tutto peggiora. Tutto.
Ripeto in loop che va tutto benissimo, a volte vorrei crederci davvero.
Non saprei come fare.
Come faccio a lamentarmi?
Di cosa posso lamentarmi?
Con chi posso lamentarmi?
Tutto va in caciara. Mi ripeto che nulla potrebbe essere migliore e mi spengo ancora un po'.
Ogni giorno un po' di più, un altro pezzettino di me si siede e mi dice "quando ti deciderai a darti da fare, noi siamo qui, pronti".
Ogni giorno un'iniziativa si addormenta, un'idea se ne va, un progetto salta.
L'idea di scendere a Roma mi sta mettendo ansia. Sono due giorni. Me lo ripeto, ma mi agita tantissimo questa cosa. Non ci voglio andare e mi metterei a piangere ogni volta che realizzo che ci devo andare.
Domenica a Milano, altrettanto. Non voglio. No.
Lasciatemi qui da sola. Qui. Sola.
"Stupida! Ho tirato fuori il carattere a maggio, nessuno mi avrebbe dato due soldi, invece è andata nel migliore dei modi.
Cosa mi succede adesso? Perché tutto fa male? Perché non trovo pace in niente? E tutto sembra strattonarmi da una parte all'altra senza vedermi reagire?
"Vieni a Salisburgo? Dai dormi da me. Il treno costa 39 euro" e io non ci voglio andare. No, nemmeno un giorno. E non ho la più pallida idea del perché.
"Ma quando vieni a Londra? Il 31 lo facciamo qui?"
Già io ho grandi problemi con il 31 dicembre se poi ciò implica andare a Londra, altro che ansia, qui è destabilizzante.
"Hai preso i biglietti per Torino?"
No, non li ho presi. Perché per quanto io ci tenga a rivedere la mia amica e vedere quel concerto... Se ci penso, aumenta la frequenza cardiaca.
Non è normale, niente di tutto quello che mi succede è normale, eppure sta succedendo e non riesco a farci niente.
Non riesco a controllare quello che mangio, non riesco nemmeno a impormi di uscire per fare sport.
L'idea che Natale si avvicini non mi entusiasma, è solo un'altra fonte di agitazione. Non riesco nemmeno a controllare le reazioni del mio fisico.
Sono sempre stata brava ad impormi le cose, non ci riesco più. "Finisci questa ottava" e non faccio chissà cosa, la fisso. Fisso una pagina stampata. Non leggo, niente. Fisso i caratteri senza dar loro un qualsivoglia senso senza concludere nulla.
Mi reputo fa sempre una persona metodica, piccoli riti quotidiani per avere delle certezze, dove di certezze ne ho sempre ricercate più di quante non me ne fossero fornite. Adesso tutto annoia. Anche le piccole cose. Tutto.
Forse ho qualcosa che non va, forse è un periodo e basta, forse devo rimettermi in sesto un passetto alla volta senza pretendere subito la luna.
Forse ho un carattere che se mi è concesso il lusso di star ferma e pensare tendo sempre al nero.
E cosa farne del senso di colpa?
Quello gravita in continuazione. Non mi è chiesto altro se non studiare ed essere felice. Perché non riesco a portare a termine nessunA delle due cose?
Io non sono così, non sono quel tipo di persona, costantemente infelice senza alcun motivo apparente, ma sto diventando più scura. Sto perdendo quei già citati pezzettini e non voglio.
Non voglio allontanarmi sempre più da quello che sono perché così non mi piaccio nemmeno un po'.
Davvero per niente. Non mi piaccio come figlia, come studentessa e come amica. Sto incasinando troppe cose senza accorgermene.
Tutto questo finirà vero?!
Non c'è alcun tipo di correzione, di rilettura o di revisione degli errori di battitura. Se rileggo cancello.
Anzi, probabilmente questo sparirà presto, ma ho voluto scriverlo, perché tanto questo spazio è piccolissimo e i post che vengono letto sono solo quelli sulle serie tv, ma scrivere e vedere tutto quello che mi sta passando per la testa spiattellato lì forse è il primo piccolissimo passo per tornare da me.
martedì 19 novembre 2013
domenica 10 novembre 2013
venerdì 1 novembre 2013
Devo dirti una cosa
- Ma quindi questa cosa che devi dirmi
ma non sai come dirmi?
- Ti ci devo far arrivare per gradi
- è così complicata?
- Concentrati. Prendiamo te per esempio
- Pessima premessa. Non mettermi in un esempio, non funziono mai negli esempi. Sono una variabile troppo variabile.
- Ti ho detto che prendiamo te come esempio. Con chi stai uscendo?
- Lo sapresti. Lo sai. Nessuno. Ma proprio nessuno in generale, esiliata proprio.
- Quali esseri di sesso maschile hai sentito in questi due giorni?
- Ma boh. Le paranoie di J, una spia venuta dal freddo dell'Emilia e M.
- Prendiamo M che l'hai anche visto, no?
- Dimmi dove vuoi arrivare
- Zitta. Prendiamo M. abita vicino a te, non è brutto esteticamente, anzi. Non è scemo. Parla correttamente l'italiano. Ha una cultura.
- Fermati. No! Mai!
- Perchè no?
- Perchè ti ho detto no. È più piccolo, è un casino ambulante, non ha mai visto il Trono di Spade, stava con una di 5 anni in meno di cui mi ha raccontato cose che potrebbero andar bene per un plot di Federico Moccia e poi non mi piace.
- Appunto, tu quindi non ti innamoreresti mai di lui
- Ti ho appena dato un elenco esaustivo. Ah, ho capito. Adesso ho colto dove volevi arrivare. Facevi prima a dirmi Mila Kunis e Justin Timberlake e io avrei capito molto prima.
- Ecco quello
- Ok
- Ti ci devo far arrivare per gradi
- è così complicata?
- Concentrati. Prendiamo te per esempio
- Pessima premessa. Non mettermi in un esempio, non funziono mai negli esempi. Sono una variabile troppo variabile.
- Ti ho detto che prendiamo te come esempio. Con chi stai uscendo?
- Lo sapresti. Lo sai. Nessuno. Ma proprio nessuno in generale, esiliata proprio.
- Quali esseri di sesso maschile hai sentito in questi due giorni?
- Ma boh. Le paranoie di J, una spia venuta dal freddo dell'Emilia e M.
- Prendiamo M che l'hai anche visto, no?
- Dimmi dove vuoi arrivare
- Zitta. Prendiamo M. abita vicino a te, non è brutto esteticamente, anzi. Non è scemo. Parla correttamente l'italiano. Ha una cultura.
- Fermati. No! Mai!
- Perchè no?
- Perchè ti ho detto no. È più piccolo, è un casino ambulante, non ha mai visto il Trono di Spade, stava con una di 5 anni in meno di cui mi ha raccontato cose che potrebbero andar bene per un plot di Federico Moccia e poi non mi piace.
- Appunto, tu quindi non ti innamoreresti mai di lui
- Ti ho appena dato un elenco esaustivo. Ah, ho capito. Adesso ho colto dove volevi arrivare. Facevi prima a dirmi Mila Kunis e Justin Timberlake e io avrei capito molto prima.
- Ecco quello
- Ok
- Dici che è ok?
- Se a te sta bene, a me sta bene.
- Non mi dici che merito di meglio? O che boh.
- Se sei convinta no.
- Sono convinta
- Inizia la replica di un medico in famiglia, credo che oggi ci sia Guido che tradisce Maria, ci sentiamo dopo o domani, ok?
- Ah, ma quindi è davvero ok o è una tecnica passiva – aggressiva?
- LeiM è ok! Se vuoi sviscerare dalla A alla Z il tutto lo facciamo, ma non credo tu non voglia farlo visto che chiedi a me cosa ne penso per convincerti. Solo una domanda poi per me può bastare: ancora in potenza o già in atto
- Seconda. E mi diresti “è brutto”
- Enought
Siamo provincialotte nello spirito. Ci crogioliamo nella convinzione di essere ragazze emancipate, in grado di prendere delle decisioni e portarle avanti senza dover dimostrare nulla. Ci ripetiamo che non finiremo mai tristi e sole in una villetta a schiera in un paesino, lavorando part-time per seguire i figli. Ci ripetiamo che noi non avremo mai la mentalità da paese. No, abbiamo studiato, abbiamo visto che c'è un mondo fuori dalla provincia della bassa lombarda. Ce lo ripetiamo, ma appena una deve dire all'altra che sta frequentando un ragazzo senza alcun piano a lungo termine, senza qualsivoglia implicazione che preveda la sua presenza a compleanni o feste comandate ci si arrampica sugli specchi.
Chissà cosa pensa l'altra e l'altra in questione è la tua migliore amica da 19 anni o giù di lì.
- Se a te sta bene, a me sta bene.
- Non mi dici che merito di meglio? O che boh.
- Se sei convinta no.
- Sono convinta
- Inizia la replica di un medico in famiglia, credo che oggi ci sia Guido che tradisce Maria, ci sentiamo dopo o domani, ok?
- Ah, ma quindi è davvero ok o è una tecnica passiva – aggressiva?
- LeiM è ok! Se vuoi sviscerare dalla A alla Z il tutto lo facciamo, ma non credo tu non voglia farlo visto che chiedi a me cosa ne penso per convincerti. Solo una domanda poi per me può bastare: ancora in potenza o già in atto
- Seconda. E mi diresti “è brutto”
- Enought
Siamo provincialotte nello spirito. Ci crogioliamo nella convinzione di essere ragazze emancipate, in grado di prendere delle decisioni e portarle avanti senza dover dimostrare nulla. Ci ripetiamo che non finiremo mai tristi e sole in una villetta a schiera in un paesino, lavorando part-time per seguire i figli. Ci ripetiamo che noi non avremo mai la mentalità da paese. No, abbiamo studiato, abbiamo visto che c'è un mondo fuori dalla provincia della bassa lombarda. Ce lo ripetiamo, ma appena una deve dire all'altra che sta frequentando un ragazzo senza alcun piano a lungo termine, senza qualsivoglia implicazione che preveda la sua presenza a compleanni o feste comandate ci si arrampica sugli specchi.
Chissà cosa pensa l'altra e l'altra in questione è la tua migliore amica da 19 anni o giù di lì.
“Adesso sono convinta, ho capito cosa voglio e cosa no. Non voglio qualcuno che se non scrive mi inverso, non voglio arrabbiarmi se si dimentica le cose, non voglio dover uscire per forza, non voglio dover fare le cose perchè si fa così. Non me ne frega di avere un moroso. Proprio per niente. Si, la fase iniziale è bella, ma quanto dura? E poi che fatica, centellinare le cose, pensieri e contropensieri. Scrivo o non scrivo. Tocca e me o a lui. Perchè mi ha scritto ok e non ha chiesto altro? Forse voleva troncare la conversazione? Non voglio un moroso per cui sorbirmi partite di calcio o film orribili e poi dire oh che bello. Devo studiare non ho tempo per queste cose e quando ho tempo preferisco fare qualcosa che mi piaccia davvero. E questo credo non faccia di me una persona superficiale o orribile"
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