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venerdì 1 novembre 2013

Devo dirti una cosa

- Ma quindi questa cosa che devi dirmi ma non sai come dirmi?
- Ti ci devo far arrivare per gradi
- è così complicata?
- Concentrati. Prendiamo te per esempio
- Pessima premessa. Non mettermi in un esempio, non funziono mai negli esempi. Sono una variabile troppo variabile.
- Ti ho detto che prendiamo te come esempio. Con chi stai uscendo?
- Lo sapresti. Lo sai. Nessuno. Ma proprio nessuno in generale, esiliata proprio.
- Quali esseri di sesso maschile hai sentito in questi due giorni?
- Ma boh. Le paranoie di J, una spia venuta dal freddo dell'Emilia e M.
- Prendiamo M che l'hai anche visto, no?
- Dimmi dove vuoi arrivare
- Zitta. Prendiamo M. abita vicino a te, non è brutto esteticamente, anzi. Non è scemo. Parla correttamente l'italiano. Ha una cultura.
- Fermati. No! Mai!
- Perchè no?
- Perchè ti ho detto no. È più piccolo, è un casino ambulante, non ha mai visto il Trono di Spade, stava con una di 5 anni in meno di cui mi ha raccontato cose che potrebbero andar bene per un plot di Federico Moccia e poi non mi piace.
- Appunto, tu quindi non ti innamoreresti mai di lui
- Ti ho appena dato un elenco esaustivo. Ah, ho capito. Adesso ho colto dove volevi arrivare. Facevi prima a dirmi Mila Kunis e Justin Timberlake e io avrei capito molto prima.
- Ecco quello
- Ok


- Dici che è ok?
- Se a te sta bene, a me sta bene.
- Non mi dici che merito di meglio? O che boh.
- Se sei convinta no.
- Sono convinta
- Inizia la replica di un medico in famiglia, credo che oggi ci sia Guido che tradisce Maria, ci sentiamo dopo o domani, ok?
- Ah, ma quindi è davvero ok o è una tecnica passiva – aggressiva?
- LeiM è ok! Se vuoi sviscerare dalla A alla Z il tutto lo facciamo, ma non credo tu non voglia farlo visto che chiedi a me cosa ne penso per convincerti. Solo una domanda poi per me può bastare: ancora in potenza o già in atto
- Seconda. E mi diresti “è brutto”
- Enought

Siamo provincialotte nello spirito. Ci crogioliamo nella convinzione di essere ragazze emancipate, in grado di prendere delle decisioni e portarle avanti senza dover dimostrare nulla. Ci ripetiamo che non finiremo mai tristi e sole in una villetta a schiera in un paesino, lavorando part-time per seguire i figli. Ci ripetiamo che noi non avremo mai la mentalità da paese. No, abbiamo studiato, abbiamo visto che c'è un mondo fuori dalla provincia della bassa lombarda. Ce lo ripetiamo, ma appena una deve dire all'altra che sta frequentando un ragazzo senza alcun piano a lungo termine, senza qualsivoglia implicazione che preveda la sua presenza a compleanni o feste comandate ci si arrampica sugli specchi.
Chissà cosa pensa l'altra e l'altra in questione è la tua migliore amica da 19 anni o giù di lì.
“Adesso sono convinta, ho capito cosa voglio e cosa no. Non voglio qualcuno che se non scrive mi inverso, non voglio arrabbiarmi se si dimentica le cose, non voglio dover uscire per forza, non voglio dover fare le cose perchè si fa così. Non me ne frega di avere un moroso. Proprio per niente. Si, la fase iniziale è bella, ma quanto dura? E poi che fatica, centellinare le cose, pensieri e contropensieri. Scrivo o non scrivo. Tocca e me o a lui. Perchè mi ha scritto ok e non ha chiesto altro? Forse voleva troncare la conversazione? Non voglio un moroso per cui sorbirmi partite di calcio o film orribili e poi dire oh che bello. Devo studiare non ho tempo per queste cose e quando ho tempo preferisco fare qualcosa che mi piaccia davvero. E questo credo non faccia di me una persona superficiale o orribile"



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