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Entrambe le immagini provengono dal sito ufficiale del film |
Scelte oculate e scelte incaute.
Guardare The Vow la domenica sera entra a pieno titolo nella seconda tipologia.
Tutta colpa di un incomprensibile e irrazionale amore per la stacanovista Rachel McAdams.
Se poi ci si mette la frase "il settimo film drammatico-sentimentale di tutti i tempi", va da sé che dopo cinque minuti era già aperto in streaming.
Anche se a dire il vero non ho capito settimo per cosa.
Al botteghino ha avuto un successo enorme, così come enormi sono state le stroncature della critica. Quindi non mi capacito di quale sia il criterio di questo settimo posto.
Però come già detto c'era Rachel McAdams, c'era questa fantomatica settima posizione, c'era che dovevo aspettare le 21.35 o più per la prima serata su Raiuno.
Non l'avessi mai fatto. Le lacrime, le lacrime versate per quel film sono inquantificabili.*

Di solito la fase pianto principia verso metà film. Prima devo affezionarmi ai personaggi, solo dopo posso piangere come si deve. Stavolta? Macchè. Al terzo stacco ero già in una valle di lacrime.
Si è raggiunto l'apice con singhiozzi verso metà, un fiume in piena, il lato tragico è che non c'è un buono e un cattivo, uno da amare uno da odiare. Se lei non si ricorda di suo marito, che colpa ne ha? Se lui è follemente innamorato di sua moglie, che colpa ne ha? e giù a piangere.
Una lacrima sono certa fosse per le innumerevoli volte in cui hanno cambiato colore e taglio ai capelli alla povera Rachel McAdams, che in questa foto sembra Doutzen Kroes.
Mi dispiace solo che la prossima volta che lo guarderò non avendo più sorprese non verserò una lacrima.
*Blogger sostiene che la parola inquantificabile non esista e si ostina a sottolinearla. Conoscendo questo saputello è più probabile che abbia più ragione lui rispetto a me, ma solo una parola può definire la mole di lacrime e questa parole nonostante Blogger è proprio lei: "INQUANTIFICABILE".
Se poi ci si mette la frase "il settimo film drammatico-sentimentale di tutti i tempi", va da sé che dopo cinque minuti era già aperto in streaming.
Anche se a dire il vero non ho capito settimo per cosa.
Al botteghino ha avuto un successo enorme, così come enormi sono state le stroncature della critica. Quindi non mi capacito di quale sia il criterio di questo settimo posto.
Però come già detto c'era Rachel McAdams, c'era questa fantomatica settima posizione, c'era che dovevo aspettare le 21.35 o più per la prima serata su Raiuno.
Non l'avessi mai fatto. Le lacrime, le lacrime versate per quel film sono inquantificabili.*

Di solito la fase pianto principia verso metà film. Prima devo affezionarmi ai personaggi, solo dopo posso piangere come si deve. Stavolta? Macchè. Al terzo stacco ero già in una valle di lacrime.
Si è raggiunto l'apice con singhiozzi verso metà, un fiume in piena, il lato tragico è che non c'è un buono e un cattivo, uno da amare uno da odiare. Se lei non si ricorda di suo marito, che colpa ne ha? Se lui è follemente innamorato di sua moglie, che colpa ne ha? e giù a piangere.
Una lacrima sono certa fosse per le innumerevoli volte in cui hanno cambiato colore e taglio ai capelli alla povera Rachel McAdams, che in questa foto sembra Doutzen Kroes.
Mi dispiace solo che la prossima volta che lo guarderò non avendo più sorprese non verserò una lacrima.
*Blogger sostiene che la parola inquantificabile non esista e si ostina a sottolinearla. Conoscendo questo saputello è più probabile che abbia più ragione lui rispetto a me, ma solo una parola può definire la mole di lacrime e questa parole nonostante Blogger è proprio lei: "INQUANTIFICABILE".
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