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lunedì 28 aprile 2014

Cosa vuoi che sia? Stai serena!

In una tiepida mattina di primavera in uno dei numerosi uffici dell'amministrazione comunale di una piccola cittadina giunse una mail capace di mietere il terrore.
"Ragazzi il primo incontro con la sociologa e la psicologa sarà il 29 dalle 8.30 alle 17. Una raccomandazione: vestitevi comodi!!! "
- Tu sai di cosa si tratta?
- Ho chiesto, mi hanno detto che è un corso che insegna a esprimere l'emotività, a fidarsi degli altri e altre cose così.

- Scusate miei grandissimi capi, voi avete idea di cosa devo andare a fare il 29?
- Non preoccuparti. Se paghiamo sociologi e psicologi da qualche parte lo si deve motivare, così vi fanno questi corsi di "emotività".
- Corsi di emotività? Siete certi che voi dall'alto delle vostre cariche non possiate esentarmi da questo supplizio?
- No, no, no. Tutti voi giovinastri lo dovete fare.

- Mater? Ti prego salvami, anzi accompagnami. Mater no, io questa cosa degli psicologi, sociologi. Vado in ansia, non mi sistemano la testa, me la incasinano ulteriormente.
- Ma cosa vuoi che sia?! Dai.

- M abbiamo passato anni e anni in cui ci scambiavano. La professoressa di inglese ci ha invertite per 5 anni, ho bisogno che ti fingi me.
- Ma che hai?
- 8 ore con una psicologa e una sociologa in un ristrettissimo gruppo di 8 persone. Quindi non posso nemmeno nascondermi da qualche parte, in 8 ore prima o poi toccherà a me. Oddio se siamo 8 in 8 ore, più o meno UN'ORA!
- Ma si, che te frega. Fai quello che ti dicono e di' quello che vogliono sentirsi dire. Abusa di termini come emozione, sentimento e a posto, stai calma e tranquilla. Anzi stai serena!

- V, ho intorno gente che non mi capisce.
- Ancora la storia dell'incontro di domani?
- Si!
- Sai che se solo pensare a una psicologa ti incasina il cervello non è un gran bel segno?
- Grazie!
- Ascolta ti dico la parola magica. Ti faranno fare cose che non vuoi fare, ti chiederanno cose che non vuoi dire, la chiave di sopravvivenza è una: STRANIAMENTO!


giovedì 24 aprile 2014

The pen is on the table #2


Sono alle prese con l'ennesimo corso d'inglese della mia vita.

Ebbene, dopo una prima lezione in cui ognuno ha fatto sfoggio dei propri talenti sportivi come il paracadutismo, l'equitazione, il lancio del giavellotto (- Sorry teacher, I hate sports. Every sports - Me too) è arrivata la più che classica lezione sugli aggettivi di nazionalità.

Dovevamo compilare cinque simpatiche frasi, inserendo l'aggettivo di nazionalità corretto.

1 - IL FIUME PIÙ LUNGO DEL MONDO É... 
(allora dovrebbe essere il Rio delle Amazzoni o il Nilo? No, forse il Fiume giallo o si chiama azzurro? No. Oddio e se il fiume più lungo fosse il Mississipi?)
La risposta è stata lasciata in bianco
Per i saputelli: Rio delle Amazzoni (Brasile, Perù, Bolivia, Colombia, Ecuador e Venezuela), Nilo, Missisipi, Fiume Azzurro, Enisej e Fiume Giallo.

2 - LA MONTAGNA PIÙ ALTA DEL MONDO è...
K2? no forse Everest. Si, si è l'Everest. Ma di preciso l'Everest dov'è? Tibet? Boh! Ma poi il Tibet non è mica una regione della Cina? Quindi scrivo che la montagna più alta è "chinese"? Ma no, dai. L'Everest dove diavolo è?
La risposta è stata lasciata in bianco
Per i saputelli: Everest (Cina e Nepal), K2 (Cina e Pakistan) le altre alte vette sono emerite sconosciute

3 - IL LAGO PIÙ GRANDE DEL MONDO è...
La so. La so. È canadese. Non so il nome, ma è canadese. Dai scrivo subito "candian".
(No, non era canadese. Lo stupido libro come lago più grande intendeva il mar Caspio che tocca ben cinque stati Kazakistan, Turkmenistan, Iran, Arzebaigian e Russia. Si sul volume c'era scritto che andava bene una di quelle cinque risposte, ma canadian proprio no)
Per i saputelli: Caspio, Michigan (Canada e USA), Superiore (Canada e USA)

4 - LA CITTÀ PIÙ POPOLATA DEL MONDO è... 
cinese. Non so se sia Shanghai o Pechino, ma sono tutte e due cinesi, non mi freghi stupido libro.
Per i saputelli: Shanghai, Karachi (Pakistan), Pechino, Tokyo, Mumbai

5 - IL DESERTO PIÙ VASTO DEL MONDO è...
Ok è il Sahara. Tocca mille stati, ma so che tocca anche l'Egitto, quindi egiziano e la finiamo qui.
No. No, col cavolo che era il Sahara. Secondo la teacher, anzi secondo il suo libro con le risposte, il deserto più grande al mondo è l'Antartide e poi l'Artide.
Per i saputelli: l'Artide si estende sui territori di USA, Canada, Islanda, Groelandia e Russia.

Lo strazio geografico proseguiva chiedendo la nazionalità di cinque personaggi famosi del calibro di Picasso, Moliere, Freud (chi lo sapeva che fosse Ceco? Non io!), Oscar Wilde (si, avevo un livido ricordo dopo la vacanza a Dublino, dove ho visitato la casa natale di OW, una statua  di OW in un parco, dove OW ha frequentato la scuola, dove OW era solito passeggiare ecc ecc) e il caro Goethe.

L'ultimo esercizio serviva a dar libero sfogo alla mia mente.
Dati cinque aggettivi di nazionalità dovevo inserire per ognuno qualcosa che corrispondesse.
  • Brazilian
  • Israeli
  • Japanese
  • Danish
  • Peruvian
Dopo aver pensato a lungo, molto a lungo la mia mente è stata un grado di partorire, nell'ordine: bossa nova, Bar Rafaeli, origami, la sirenetta e poncho cloak.


Riflessione finale: un conto è sapere l'inglese, un altro è non sapere la geografia, ma ricordarsi che Bar Rafaeli è israeliana... I'm freaking awensome.

martedì 22 aprile 2014

The pen is on the table





Corso di inglese.

Ero in dubbio se farlo o no. L'idea di avere un quaderno, un libro, essere in una classe mi provoca orticaria, ma pare sia normale.
Poi è bastato: te le contiamo come ore di lavoro e se non fai inglese farai il prossimo corso che organizziamo, chissà cosa sarà.


Prima che sia un corso di cucito o di fisica quantistica (che poi non mi è ben chiaro nemmeno di cosa tratti la fisica quantistica)... No, la fisica quantistica non mi avrà mai, ricominciamo pure con l'inglese.

L'insegnante durante la prima lezione a turno ha chiesto ad ogni persona quanto capiamo di inglese, a che livello pensiamo di essere, se crediamo di riuscire a passare l'esame.

è arrivato anche il mio turno.
Sono subito stata cazziata* per un evidente accento americano.
Lei pensava di sgridarmi, io invece ero soddisfatta che la mia estate fosse lì con me, tangibile.
Mi ha chiesto se penso che potrei cavarmela a prendere i biglietti del treno.

E mi sono ricordata che il primo giorno là, ho pianto davanti ad un bigliettaio.
Un pianto isterico a Grand Central Station perchè dovevo prendere un biglietto

"ONE WAY TO POUGHKEEPSIE"

e il bigliettaio non capiva cosa volessi, ero in giro da 20 ore e tutto quello che sono riuscita a fare dopo che per la terza volta non mi ha capita è stato piangere.
Poi credo sia intervenuta qualche divinità pagana, ha intuito e anche chiamato un ragazzo perchè si accertasse che io, i miei due bagagli a mano, la mia valigia e la borsa del computer andassimo al binario giusto.
Che poi appena arrivata a Poughkeepsie il dramma doveva ancora cominciare, ma questa è un'altra storia.

"Yes, I am able to buy a train ticket or ask some information. No problem at all".

* su cazziata prima o poi dovrò aprire uno studio semantico. Italiano regionale o no?
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