Me: Benissimo. Tu?
Me: Che c'è?
She: Tu non usi mai i superlativi. Va così male?
Me: Caz**
Come attrice faccio schifo, ma questo lo so da tempo. Lo so da quando a soli 5 anni mi sono rotta il braccio destro saltando sul letto nonostante rimproveri su rimproveri.
Caddi dal letto, tre fratture, ma non una lacrima. Mi misi nel mio lettino a soffrire in silenzio.
Mio fratello, quattro anni in più di me, andò subito dalla mamma: "credo sia morta" (questa non l'ho mai capita, non poteva andare dalla genitrice raccontando l'avvenuto? Doveva necessariamente colorire il tutto con la sua speranza di tornare figlio unico?).
- Ti fa male?
- NO!
Nonostante l'ora tarda e il mio diniego andammo subito al pronto soccorso.
L'immagine del braccio gonfio e livido non l'ho in mente, ma ricordo benissimo la sala gessi e il suo odore.Il medico mentre mi tirava il braccio con prese degne di karate kid, mi ha detto "so che ti fa male, puoi piangere" e da quel momento più nessuno è riuscito a farmi smettere.
Appurato che mento malissimo ho affinato una nuova tecnica: non dire.
Ammetto che si potrebbero riscontrare parecchie difficoltà con questa tecnica, ma una persona dovrà pur escogitare un modo per vivere senza doversi continuamente sentire in terapia.
Quindi da oggi poi si cambia. Quando She chiamerà la conversazione si svolgerà più o meno così.
- Come va?
- Tu?
Detto ciò devo ora togliere la voce "attrice" dalla lista dei miei papabili lavori futuri.