Hanno mosso i primi passi in un universo che sino a quel momento era a loro sconosciuto, imparando a fare i conti per due. Poi crescendo, sono usciti dal loro amore su misura e hanno conosciuto un mondo pieno di nuove esperienze che li aspettava e ci si sono buttati: Lui e i suoi eccessi, Lei che subiva il fascino di chi tornava a corteggiarla.
Così sono arrivate le incomprensioni, i litigi e il riversarsi addosso il malcontento. Si sono presi e lasciati per settimane e settimane: "non buttiamo via tutto. Abbiamo quattro anni alle spalle, riproviamoci".
Il proposito era il più nobile e anche gli intenti, ne sono certa.
È passato qualche mese e Lei è tornata a sorridere, a chiamarmi in preda alle emozioni, come se le riscoprisse per la prima volta.
"Mi capisce, mi ascolta, mi riempie di complimenti e mi tratta come se esistessi solo io nel suo mondo" e diventa rossa quando ne parla e sorride come una bambina, sorrisi senza secondi fini, solo sorrisi.
Chi è tornato a farla sorridere non è la persona che ci si aspettava. R., un amico, che da sette anni aspetta il momento di farsi avanti. "Ti sto aspettando da così tanto che non ti lascio più andar via", invece come da programma oggi è partita con chi non la fa più sorridere da tempo, per il capodanno in Trentino.
Lei, lui e l'altro. Sarà la storia più vecchia del mondo, ma è sempre attuale.
Io mi perdo nei suoi racconti. Mi guardo dall'esterno emozionarmi con lei che ritrova una serenità invidiabile.
Basta un attimo e la mente va dove non vorrei. Lei ha trovato nuova linfa con una persona inaspettata e A. (il fidanzato ufficiale) non sa niente. Non immagina nulla.
Per quanto il paragone stoni e non voglia cucirmelo addosso: io ero come A. esattamente come A.
Ora nei nostri discorsi A è quello "cattivo". Lascialo! È la parola d'ordine.
"te ne ha fatte d'ogni, un po' se lo merita" qualcuna mette il carico da cento e io con i miei pensieri voliamo altrove.
Come Lei forse anche Lui, il mio Lui, a maggio è tornato a star bene.
Come Lei anche Lui si è riscoperto innamorato delle piccole cose con una persona nuova.
Come Lei anche Lui non riusciva a lasciarmi.
Io non ce la farò mai a superare quell'ostacolo, ci sto provando con tutto il cuore, ma non ci riesco. Lei mi parla di come R. la faccia star bene e io mi chiedo cosa facessi per rendere Lui così infelice da dover cercare di sorridere con un'altra. Se Lui mi avesse parlato avremmo trovato una soluzione, se mi avesse sbattuto in faccia quello che provava avrei lottato per Noi. Invece no. Invece mi ha fatto trovare il danno fatto. Completamente all'oscuro. Lei mi chiama in preda alle sue ansie, mi dice "cosa faccio? Non riesco nemmeno a guardarlo in faccia" e io che inizio a piangere vivendo quella situazione da un punto di vista nuovo, pensando a quante volte Lui mi guardava e mi mentiva, a quante volte avrebbe potuto dirmelo, a quante volte mentre io pontificavo il futuro Lui aveva la mente altrove e a quante volte ingenua chiedevo "cos'hai fatto oggi?" e mi sentivo dire bugie su bugie senza mai dubitare, perchè mi fidavo di Lui. Una carognata simile ero convinta che non me l'avrebbe mai e poi mai fatta.