Ci emozioniamo a sentir nominare la città in tutti i tg nazionali, di solito non siamo argomento d'interesse, eh invece oggi ci sono giornalisti OVUNQUE.
Li si incontra nei bar del centro e li vedi che non sono autoctoni, si vede proprio dal modo di fare.
Qui a Paesuncolo siamo gente tranquilla, amiamo la CALMA, non suoniamo mai il clacson, andiamo in giro in bici e se capita di dover andare in macchina non è una tortura. Qui il sabato si va tutti lì. Siamo gente abitudinaria e siamo gente che si ferma in mezzo alle strisce pedonali a "contarsela su".
Li vedi i giornalisti dalle grandi città: si agitano davanti al nostro ritmo blando, non capiscono come possano esistere solo 2 linee di navette che percorrono il centro, non si capacitano di come in 300 metri quadri ci sia la procura, il Duomo, il comune e il mercato. Siamo gente tranquilla e CONCENTRATA. Tutto lì, tutto in un piccolo spazio.
I giornalisti si agitano, chiedono informazioni a noi, gente chiaccherona e quando si chiedono informazioni su chi muove le indagini ecco che tiriamo fuori il lato peggiore: "ah, è il figlio del cugino del notaio, quello che vive sopra al negozio di Y. Ma lei lo sa chi è? è il figlio di X e Z, ma si Z è quello che quando è morto su La Provincia la sua amante ha mandato una poesia. E l'hanno pubblicata. Povera donna la moglie. E quando..". Che poi a Milano fuori dalla procura se chiedono chi è il procuratore si risponde con il cognome, ci si mette che università ha fatto e (in base al tipo d'indagine) da che parte politica sta. A noi se il procuratore è laureato non ci interessa, ma se ha l'amante allora si.
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