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Andiamo a Mantova per il festival della letteratura?
- Chi c'è?
- Non lo so. Andiamo e lo scopriamo.
- Mmmh. Andiamo a Venezia?
- Ti stai allargando. Mantova è a un'ora di strada, Venezia no.
- A Venezia c'è la Biennale
- Quindi alla fine stiamo a Paesuncolo?
Queste erano le premesse a 15 giorni in cui la mia quotidianità era con Lei, che è stata la mia quotidianità per 13 anni.
Così tra qualche mojito, una cena di classe delle elementari, fuochi d'artificio guardati con occhi incantati, discorsi farlocchi, progetti futuri accennati, ore in macchina perchè c'erano ancora troppe cose da dirsi, strutture bizzarre a Venezia, bar fantasmagorici sul mantovano i nostri 15 giorni sono passati e Lei è tornata a Roma per l'università.
L'ho lasciata non del tutto convinta sulla mia magistrale. Le ho ribadito che sono sicura. Lei dice che dovrei osare di più e poi rimane zitta, forse per convincermi o forse perchè sa come sono fatta e io il suo coraggio non ce l'avrei, io non sarei in grado di vedere mia mamma ogni tre mesi o anche ogni due.
Io nonostante i suoi "non mi prenderanno mai" la spingo a inviare la domanda per andare a Hong Kong due anni, poi mi ricordo che l'ultima volta che l'ho spinta a fare qualcosa che credeva troppo difficile per lei si è trasferita a Roma, ma caccio via quel pensiero e compilo quel modulo con lei. Terrorizzata che possa andare ancor più lontana.
È sempre così tra noi, sembra che lei creda di più in me di quanto lo faccia io. E io credo molto di più in lei di quanto non faccia lei. Ci sproniamo a far di più, a provarci, tanto l'altra a raccogliere i cocci ci sarà sempre, no?
- Chi c'è?
- Non lo so. Andiamo e lo scopriamo.
- Mmmh. Andiamo a Venezia?
- Ti stai allargando. Mantova è a un'ora di strada, Venezia no.
- A Venezia c'è la Biennale
- Quindi alla fine stiamo a Paesuncolo?
Queste erano le premesse a 15 giorni in cui la mia quotidianità era con Lei, che è stata la mia quotidianità per 13 anni.
Così tra qualche mojito, una cena di classe delle elementari, fuochi d'artificio guardati con occhi incantati, discorsi farlocchi, progetti futuri accennati, ore in macchina perchè c'erano ancora troppe cose da dirsi, strutture bizzarre a Venezia, bar fantasmagorici sul mantovano i nostri 15 giorni sono passati e Lei è tornata a Roma per l'università.
L'ho lasciata non del tutto convinta sulla mia magistrale. Le ho ribadito che sono sicura. Lei dice che dovrei osare di più e poi rimane zitta, forse per convincermi o forse perchè sa come sono fatta e io il suo coraggio non ce l'avrei, io non sarei in grado di vedere mia mamma ogni tre mesi o anche ogni due.
Io nonostante i suoi "non mi prenderanno mai" la spingo a inviare la domanda per andare a Hong Kong due anni, poi mi ricordo che l'ultima volta che l'ho spinta a fare qualcosa che credeva troppo difficile per lei si è trasferita a Roma, ma caccio via quel pensiero e compilo quel modulo con lei. Terrorizzata che possa andare ancor più lontana.
È sempre così tra noi, sembra che lei creda di più in me di quanto lo faccia io. E io credo molto di più in lei di quanto non faccia lei. Ci sproniamo a far di più, a provarci, tanto l'altra a raccogliere i cocci ci sarà sempre, no?

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