Che io abbia i miei tempi per capire e realizzare le cose è un dato di fatto e che io abbia iniziato tre giorni fa a vedere Il trono di Spade ne è un' ulteriore testimonianza.
è già passato un mese dal ritorno da New York e sebbene a tratti appaia molto più tempo ho appena iniziato a lasciar sedimentare le cose, le persone, gli insegnamenti e tutta quella gamma emozionale a tinte forti con cui ho convissuto.
Solo adesso riesco a mettere ordine in quei tre mesi. Appena tornata era come vivere in una tempesta di sabbia, era tutto talmente ancora vivo e forte che non riuscivo a spiegarmi, a scendere a patti con i ricordi.
Poi pian piano tutta quella sabbia si è depositata e ho iniziato a veder chiaro.
Tutto questo preambolo era mirato a introdurre l'inizio del racconto newyorkese.
Non voglio perdermi i pezzi, voglio tenermi tutto appiccicato nei ricordi, quindi scrivo.
Le fotografie saranno solo frutto di un iPhone e di un maldestro tentativo di capire cosa valesse la pena di essere fotografato a discapito di altro, quindi niente di eccezionale, niente che renda merito a come si vedevano le cose lì, a come si respiravano, a come ci si sentiva allo stesso tempo delle formiche e dei "grandi" per essere lì dove tutto succede e farlo succedere DA SOLA.
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