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sabato 28 dicembre 2013

Dear 2014,

sul qualunque sito si stilano classifiche, gli eventi più importanti, libri e cd più venduti, i personaggi dell'anno, le novità più rilevanti, le personalità più googlate.

Io non so fare classifiche.
Non so fare molte cose in realtà.
So fare benissimo i pacchetti regalo, ma solo quelli rettangolari o quadrati, quindi credo di dover depennare la voce so fare benissimo i pacchetti regalo o perlomeno sostituirla con so fare benissimo i pacchetti regalo con forme regolari.

Comunque nonostante la mia noncuranza quest'anno sta finendo e io non so fare buoni propositi e poi mantenerli, quindi 2014 come se tu fossi una specie di Babbo Natale ti chiederei delle cose, se tu sei d'accordo.

Sarò elastica, non pretendo di vedere tutto lì il primo di gennaio, ma c'è un anno di tempo e se ci si potesse lavorare su sarebbe tanto gentile da parte tua.



Il 2013 mi ha fatto il regalo più bello che io potessi mai ricevere, tre mesi che mi tengo stretta, tre mesi che mi mancano ogni giorno. Tre mesi in cui ho imparato a convivere con me, tre mesi in cui ho conosciuto ancora un po' come sono fatta e come reagisco. Tre mesi che nemmeno questa dilagante apatia invernale mi può portar via. Perchè lì c'era in continuazione la voglia di fare, disfare, rifare, strafare.


Detto ciò caro 2014 ti pregherei di non fare brutta figura in confronto al tuo predecessore.

Portami la voglia di tutto che so che da qualche parte ho. Dobbiamo solo togliere un po' di polvere che si è accumulata da settembre ad oggi, ma c'è.

Vorrei che mi riportassi Lei S. Perchè nonostante tutto mi manca.
Se tu potessi riportarmi anche G. non quella nuova, riportami la vecchia G, quella con cui sono cresciuta.

Se tu potessi portare quel lavoro saresti davvero gentile.

Poi veniamo ad una situazione scottante. Ho realizzato che dormo con lo stesso pigiama di pile della nonna acquisita, quindi non posso lamentarmi se non trovo uno straccio di fidanzato perfetto.
Non chiedermi di prometterti che abbandonerò le tenute casalinghe da disperata, ma 2014 lavoraci un po' su (per la lista dei requisiti ti giungerà una mail molto dettagliata).
Ah, piuttosto che portare casi umani, lascia stare.


Però tutto questo chiedere e non ti do niente in cambio. 2014 per me 4 o 5 kg te li do!

giovedì 26 dicembre 2013

L'invisibilità

Fino a poco tempo fa se qualcuno mi avesse chiesto quale super potere mi sarebbe piaciuto avere sarei stata indecisa tra l'invisibilità e il teletrasporto.

Si avrei riflettuto un attimo e valutato che l'invisibilità dev'essere una cosa bellissima, essere ovunque senza che nessuno sappia che tu ci sei, comportarti come vuoi, senza che gli altri girino la testa per guardarti, assistere senza che nessuno ti noti. Si, l'invisibilità sarebbe veramente interessante.

Il teletrasporto, beh, per evidenti motivi. Sarebbe il potere più straordinario. Ti svegli nel tuo letto, colazione veloce a Parigi, puoi anche lavorare nel paesino più sfigato sulla terra che comunque nessuno ti toglie il diritto della pausa pranzo a Central Park, o su una spiaggia della Polinesia. Essere ovunque.

Si, credo che se la sarebbero giocata ardentemente l'invisibilità e il teletrasporto.

Adesso no. Adesso che sto sperimentando l'invisibilità no. Non mi piace più l'invisibilità. Proprio quello che prima avrei elogiato “assistere, senza che nessuno ti noti” adesso non mi piace, soprattutto adesso che sono invisibile solo per le persone a cui tengo.
Come non ci fossi, come non esistessi. La loro vita prosegue e io sono lì, io vorrei urlare, “ci sono, parla con me” o “riconosci almeno il fatto che io esista” invece o sono urla solo nella mia testa che il mondo non può sentire o i destinatari non le vogliono ascoltare. Essere invisibile non mi piace.
L'invisibilità la odio. 

Adesso vorrei solo il teletrasporto, capace di portarmi ovunque. Ovunque io e la mia invisibilità.


Non voglio essere invisibile. Non mi piace che nessuno mi veda, nessuno mi senta, nessuno si scomodi per capire cosa dirmi, come comportarsi con me.

Nir Elias - Reuters

domenica 8 dicembre 2013

December situation

Stanotte sentivo in continuazione uno spiffero sulla fronte. Avendo la testa vicino alla finestra ho pensato fosse socchiusa. Abbandonare il torpore dello scaldasonno e affrontare in canottiera il gelo per controllare se la finestra fosse chiusa bene?No. Mi sono girata dall'altro lato, rimanendo nella convinzione di sentire uno spiffero stavolta sulla schiena, sotto al piumone e con lo scaldasonno acceso.La psiche che brutta roba.


Un po' la sinossi del mio dicembre, ma anche del mio novembre a volerla dire tutta.


Sto. Io sto. E sto così nel mio posto sicuro che non ne esco nemmeno per controllare se tutto attorno le cose siano a posto, lascio che le cose capitino, preferisco sopportare un fantomatico spiffero piuttosto che controllare per poi dormire tranquilla.

Dicono che passa. Lo dicono tutti.“tutti” è un valido punto di riferimento? “tutti” è abbastanza per fare di una supposizione una teoria?

Non si sa, comunque "tutti" dicono che è un momento, capitano dei momenti in cui non ti piaci perchè non ti riconosci e che poi passa. Ti sorpassa, ti trapassa.

martedì 3 dicembre 2013

Cara Rai ti scrivo

e no, non ti scrivo perché m'annoio un po', ma proprio perché io e te si deve parlare dei tempi in cui ero una bimbetta e ricordo con vago senso di piacere che la prima serata iniziava alle 20.30. Si,si. 20.30.

All'università ho seguito un corso davvero interessante sulla storia della tv e si, mi hanno anche spiegato il perché dello slittamento di quasi un'ora della prima serata, ah Antonio Ricci!
Però c'è un però... Io lo sceneggiato su Anna Karenina lo volevo guardare (si, anche nonostante gli attori abbiano doppiato se stessi discutibilmente), ma se si inizia alle 21.17 io reggo solo fino alla prima o seconda pubblicità, poi la palpebra cala irrimediabilmente.
Quindi, parliamo amabilmente. Perché non eliminare Insinna (non necessariamente fisicamente) e alle 20.30 massimo 20.45 ci si dedica al ballo di Anna e Vronsky?



Tanto la concorrenza Rai-Mediaset è defunta, è inutile allinearsi con gli orari per avere tutti i canali ai blocchi di partenza alla stessa ora.
Che poi a volerla dire tutta se in questa famiglia si cena tardi è colpa dei palinsesti tv. Se mangiassimo alle 19 la povera Mater mentre aspetta che le inizi La grande famiglia fa in tempo ad entrare in fase rem.

Quindi cara Rai/Uri/Eiar in quanto mi si è spiegato che sei un servizio pubblico, non lasciarmi col cruccio di dove lo sceneggiatore abbia interrotto la prima puntata e soprattutto se mi sono persa l'urlo quando
Vronsky cade da cavallo, che poi non sono tranquilla.

Se eliminare del tutto Insinna richiede un esborso elevato mettiamolo in stand by almeno le serate in cui c'è qualcosa di interessante.

Detto ciò ringrazio per la presenza di Un giorno in pretura che anima i miei sabati sera, anche se la mia amica Franca Leosini che velatamente si prende gioco di Miss Gucci mi manca tanto!


Orsù, ora si faccia qualcosa per gli orari delle messe in onda


Cordialmente
S
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