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martedì 27 settembre 2011

Mia avrebbe commentato: "la gente è stranaaaaa"

Il primo anno di università al corso di informatica, c'era un ragazzo che sebbene non rispondesse a nessuno dei miei canoni mi piaceva. Era sempre in terza fila. Tra noi c'erano sguardi languidi, saluti furtivi e nulla di più. Qualche volta in attesa che il corso prima del nostro finisse, c'era qualche scambio di parole.
Aspettavo solo un suo passo.

Aspettando è arrivato S che in men che non si dica mi ha travolto con i suoi modi di fare che non avevano nulla in comune con il ragazzo della terza fila.
S non credo abbia mai conosciuto la timidezza o la paura di ricevere un sonoro NO. Intraprendente, espansivo, amico di tutti, avrebbe attaccato bottone anche con le macchinette se solo quelle gli avessero potuto rispondere. Chiamava le collaboratrici scolastiche (aka le bidelle) per nome. Teneva banco con tutti, il mio esatto opposto.
S mi ha chiesto di uscire sei volte. Solo alla sesta ho risposto di si. I motivi sono comprensibili speravo ancora che dalla terza fila arrivasse qualche proposta indecente e poi S era troppo diverso da me.

Dalla terza fila nessun segno. La costanza di S era ammirevole. Lì è iniziato tutto, ma questa è storia.

Oggi in università ho rivisto il ragazzo delle terza fila. Non l'avevo più rivisto. Eravamo entrambi ad aspettare fuori da un ufficio, così ironia della sorte abbiamo iniziato a parlare, come non eravamo mai riusciti a fare all'epoca.
Dopo aver parlato di corsi, esami, relatori, tesi, magistrale e dopo che ha tentato di rubarmi il libretto se n'è uscito con:
- Il primo anno pensavo che tra noi sarebbe nato qualcosa.
- Se tu ti fossi dato una mossa, non sai quanti casini mi avresti evitato.
Cosa potevo dire se non metterla sul ridere?!
Lui mi ha guardata con un grande punto di domanda. Ha balbettato qualcosa che non ho capito, poi fingendo di dover fare una telefonata si è allontanato e non è più tornato.

Non pensavo l'avrei mai detto, ma nonostante tutto menomale che sono uscita con S.

venerdì 23 settembre 2011

Houston, we have a problem!


Caro satellite UARS,

Stasera distrutto in 26 frammenti arriverai sulla Terra, anzi per circoscrivere meglio la zona tra Piemonte-Lombardia-Veneto. Ti stiamo tutti aspettando con gli occhi dritti al cielo.
UARS, qui abbiamo tanti problemi, ma tanti, prova un po' di compassione per noi e per quanto ti è possibile non far danni. Ora ti prego, quando sarai vicino ad atterrare, cerca un campo, o un fiume o un lago, un posto morbido e sicuro. In questo caso ci faresti un grandissimo piacere, pensa alla mole di speciali televisivi che dovremmo sorbirci se tu atterrassi in centro a Milano. Vespa potrebbe farne un plastico!
Poi caro UARS, non so se lo sai, ma a Milano è una settimana un po' frenetica, non c'è posto per parcheggiare, non ne troverai uno dove atterrare.
Ci sono tanti posti dove potresti arrivare, accomodarti senza troppo clamore. Lo so, tu non sei uno da arrivi in gran clamore, tu vorresti un posto silenzioso e tranquillo dove riposarti.
Qui abbiamo il lago di Garda, di Como, l'Iseo, posti ideali per un arrivo in sordina e se arrivi dalle parti di Paesuncolo troverai tantissimi campi, ma tanti.
Satellite, ora so che sei indaffarato con le tue manovre (che non sono le nostre), quindi non ti disturbo ulteriormente.

Porgo i miei migliori saluti.
E un sincero augurio di un atterraggio sereno e tranquillo.

http://www.youtube.com/watch?v=lTSVOnhLtCs





giovedì 22 settembre 2011

E la rinnovata sensazione di essere un po' soli

C'è chi oggi è tornata laggiù, la rivedrò tra qualche mese.
C'è chi è vicina, ma distante con il cuore e la testa.
C'è chi a volte non capisco, le voglio bene, ma in certi momenti abbiamo idee e stili di vita talmente distanti che non capisco cosa ci tenga così unite.
C'è chi parte per una nuova avventura in Germania.
C'è chi ormai da mesi è sempre più lontana e l'idea di un riavvicinamento è sempre più remota.
C'è chi ormai non ha più i lineamenti del viso impressi a fuoco nella mia mente.

C'è che una stretta allo stomaco mi ha preso quando meno me l'aspettavo, c'è che devo ancora imparare tante cose, c'è che devo iniziare a dire "mi manchi".
C'è che non so cosa ne sarà delle mie decisioni, c'è che sto iniziando a familiarizzare con il caos che regna incontrastato nella mia mente.


C'è che ci sono delle cose che non voglio dire. C'è che a volte l'alternativa mi manca. C'è che quel groppo in gola di sera è più difficile da mandare giù. C'è che piangere in doccia è molto più facile, c'è che dire "va tutto bene" è più comodo. C'è che di qualsiasi colore io dipinga le unghie, non cambia l'umore.

C'è che il nome che compare sul display quando il telefono squilla, non è il nome che vorrei leggere. C'è che parlare del tempo risolve molte situazioni.

C'è che è vero che i sogni prendono forma ogni giorno, ma oggi non è il mio turno.

martedì 20 settembre 2011

Perchè andare a fare la spesa con la mamma?

- Ci sono i Pavesini in offerta, li vuoi?
- Chi io?
- Sto parlando con te!
- Io sono una da pan di stelle e gocciole, non sono una da pavesini
- Eh forse è ora di cambiare!
- Guarda che anche se mangio i Pavesini non ti porto a casa nè Marin nè Magnini!
- Te li compro, si sa mai

E adesso tazza di latte freddo con i pan di stelle...

domenica 18 settembre 2011

Teorema...tutto suo, ma rimane comunque un teorema

- Ma ciao!
- ...sono io
- Lo so
- Già, maledetta tecnologia, toglie l'effetto sorpresa. Non ti ho chiamata per questo, ma per L che ci sta provando con me. Prima in modo velato, complimenti e sguardi poi in modo più sfacciato ed è arrivato il momento dello scambio dei numeri di telefono. La cosa progredisce, ci si sente via messaggi e la sera con i suoi amici passa spesso al bar, se c'è momento di calma tra i tavoli mi fermo un po' con loro. Fin qui tutto bene ed eri già informata sui fatti. Oggi mi ha chiesto di uscire via sms, gli ho risposto di no e lui sai cosa mi ha scritto? "NON CONDIVIDO LA TUA SCELTA, MA LA RISPETTERÒ". Ma io devo avere per forza qualcosa che non va. Gli idioti li becco tutti io? Nessuno gli ha insegnato che un "NO" di una ragazza non vuol dire "NO"? E poi scusa il mio principe azzurro se mai gli dovessi dire "NO" si fa il cul* finchè gli dico "SI". Io non gli ho detto di rispettare la mia scelta, cavolo quel "no" era solo per spronarlo a richiedermelo magari in modo più carino e io, giurin giurello, non avrei fatto come te con S, non avrei rischiato a dirgli cinque volte "no", se me l'avesse richiesto anche tre minuti dopo avrei accettato, caz**. Non lo capisco. Anche perchè a me questo neanche piace, ma che risposta è "non condivido, ma rispetto"? Non mi piace, capisci, però mi fa troppo arrabbiare. Io non lo so. Da qualche parte sbaglierò. Cioè io sono stata con A per quattro anni, in questo tempo i metodi di approccio sono cambiati? Il dire "no" delle ragazze, adesso vuol dire davvero "no"? Ma guarda questo stro***.
- Ma se sei...
- E non dirmi che se non mi piace non dovrei arrabbiarmi, perchè invece mi arrabbio. Se è davvero così preso come dice di essere non deve arrendersi, anche se non mi piace, L non lo sa che non mi piace.
- Si, ma...
- No, fidati che quel "lo rispetterò" vuol dire che non mi chiederà più di uscire e stai certa che io non perderò l'orgoglio chiedendo a uno che non mi piace di uscire. Non ci siamo proprio. Ma com'è che S dopo cinque "no" ti ha chiesto di uscire per la sesta volta? Non me ne capacito. Questo non ha retto un "no", figuriamoci cinque.
- Non è sem...
- No perchè allora ho qualcosa di sbagliato. Essere rimasta quattro anni con A mi ha fatto perdere lo smalto.  Però è anche vero che visto com'è finita tra te e S forse è stato sbagliato sin dall'inizio.
- Graz..
- No, non volevo dire che è stata tutta sbagliata la vostra relazione. No, no. Però c'è qualcosa di L che mi sfugge. Forse è una tecnica, si ho capito. E' una tecnica. Lui sa che a me non piace e allora per aumentare il suo fascino fa il prezioso, sebbene inizialmente abbia fatto io la preziosa. Ecco, ho capito. Lui pensa che facendo così io adesso mi arrovello la mente per capirlo e lui in tutto questo processo assume fascino. Illuso! Secondo lui io adesso perdo tempo a pensare alle sue turbe psichiche? Con tutti i casini che ho?! Ecco vedi, adesso ho capito. Parlare con te mi è sempre di aiuto. Come farò se vai via? C'è Skype, c'est vrai. Allora ti lascio alle tue faccende. Ci sentiamo domani. Un abbraccio
- Ciao
- Tu tu tu tu tu tu

Ho già detto troppo in questa conversazione per poter aggiungere altro. Resta però la soddisfazione nel sentire che i miei disastri sentimentali siano usati dalle mie migliori amiche come esempi negativi. Eh va beh!

sabato 17 settembre 2011

Urge schemino ad albero

Oggi avrei bisogno di uno di quei fantastici schemini ad albero che adoro.
Perchè per parlare con Lei bisogna essere pronti. Io lo so benissimo che se le parlo del futuro poi sparisce, lo so, la conosco, ultimamente andiamo d'accordo, non voglio rovinare tutto, ma è anche vero che se tutti hanno paura Lei finirà con il buttare un altro anno.
Quelli che in questa famiglia sono "i grandi" non le dicono niente, hanno paura della reazione, metterle fretta sarebbe sbagliato, pressarla potrebbe essere controproducente, non hanno capito che questo aspettare le fa solo male. A 20 anni non si può buttare via il tempo, a 20 anni devi costruirti delle basi per il futuro.

Un anno fa avevo detto che la situazione per me andava presa diversamente, ma "sei piccola cosa ne vuoi sapere come si affrontano queste situazioni?" però poi una volta a settimana venivo messa sotto torchio "cosa ti ha detto? reagisce? ti racconta qualcosa?" per quello ero grande abbastanza, ma solo per quello.
Era il momento di mettere paletti e regole e non l'hanno fatto. Era il momento di farla parlare con qualcuno, non l'hanno fatto. Era il momento di ascoltarla senza piangere o giudicare e non l'hanno fatto. Adesso il risultato del loro fantastico piano è che sono due adulti in ostaggio, hanno paura di qualsiasi reazione.

Io provando a parlare con Lei ho ottenuto che non mi ha rivolto parola dal 6 febbraio al 14 maggio. Niente di niente. Quindi chi me lo fa fare di provare a parlarci un'altra volta?

Io non ho nessuna autorità per dirle di fare qualcosa, nessuna e Lei lo sottolineerebbe dopo 2 secondi, ma io non voglio nemmeno esserlo, vorrei solo che mi parlasse.
Io non ci guadagno niente. Spronarla a fare qualcosa, non è per tornaconto personale, spero lo capisca che è per Lei, per il suo futuro. Perchè sia Lei a decidere cosa le piace fare, vorrei solo aiutarla. SOLO aiutarla.

Dovrò raccogliere le idee, pregare le mie divinità pagane, sperare che non reagisca troppo male e che vada tutto bene. Sperèm!

venerdì 16 settembre 2011

Bonjour...




Poi capita che in giro per una città dove l'apparenza è tutto, ci si scontri con decine e decine di queste fotocopie appese su muri, vetrine e semafori.

"Buongiorno 
(io) ho perso la mia anima lungo la (mia)strada, se (voi) avete un' idea per ritrovarla o mettermi sulle sue tracce, scrivetemi"

giovedì 15 settembre 2011

La ruota gira anche per Carrie

Sempre al centro dell' attenzione. Ogni uscita pubblica era Lei che tutti guardavano, fotografavano e ammiravano. Lei nella sua magrezza, lei nei suoi abiti firmati, lei e quei sorrisi contati.
Ha sempre fatto scomparire chiunque avesse vicino, in ogni occasione ha sempre catalizzato l'attenzione, ma cara Sarah Jessica Parker la ruota in quella prèmiere ha cambiato il suo giro.

Mentre "Mad Men" se la ride fasciata in un abitino rosso, Carrie ha una smorfia di disgusto.

Vorrei avere il dono della telepatia, però sono abbastanza certa che l'amata SJP stesse pensando:
"Caz** vuole questa tettona? Non lo sa che qui la star sono io?"

lunedì 12 settembre 2011

E tu dov'eri?

La domanda sovrana di questa domenica è stata "ti ricordi dov'eri l' 11 settembre?"
Io mi ricordo dov'ero. Certo che me lo ricordo. Avevo 12 anni, me lo ricordo bene, ma sapevo cosa fosse Al Queida? no. Sapevo chi fosse Bin Laden? no. Non ne avevo idea.

In quei giorni ricominciavo la scuola. Mi ricordo il minuto di silenzio durante l'ora di matematica e la professoressa di storia che giocava al rimbalzo con quella di italiano per decidere chi delle due dovesse perdere ore preziose e farsi carico di spiegarci cosa fosse successo. Risolvettero facendoci leggere in classe "Il Corriere della Sera". Mi ricordo la discussione tra dirigente scolastico - professori - rappresentanti dei genitori sull'annosa questione se fosse giusto riproporre le immagini in aula e se convenisse o no riunirci in palestra per vedere i funerali. Queste cose me le ricordo tutte, ma non mi ricordo nessuno che ci abbia spiegato davvero cosa stesse accadendo nel mondo. Io e i miei 12 anni sapevamo che due aerei si erano scontrati contro due grattacieli in quel posto lontano che era New York. Poi no, capisco dai telegiornali che era un attentato, che gli aerei sono stati dirottati. Ma da chi? Chi potrebbe mai volere una cosa simile?
I giorni successivi, le immagini dei telegiornali erano agghiaccianti uno dei video più frequenti inquadrava delle persone che dagli ultimi piani delle torri cercavano la fuga gettandosi nel vuoto. Quelle immagini me le ricordo, eccome. Quel giorno me lo ricordo, mi ricordo anche i giorni successivi, mi ricordo la sensazione di impotenza, lo stomaco che si aggroviglia guardando filmati di telecamere fisse, le lacrime mentre va in onda la registrazione della telefonata di una passeggera del primo volo dirottato. Cercare, tentare di dare un significato, capire che New York non è poi così lontana.


Posso dire di ricordarmi dov'ero nei momenti in cui dai telegiornali si apprendeva la notizia della morte di civili iracheni? NO, eppure pensare che sono morte più di 63.000 persone che, forse, con quella guerra non avrebbero voluto aver niente a che fare.

martedì 6 settembre 2011

Cercasi!

è il momento.
Apro ufficialmente i casting per i Santi a cui votarmi in vista dell'esame di domani.
Astenersi perditempo e santi che sul curriculum non abbiano almeno 5 miracoli all'attivo.
Preferibilmente, il santo in questione dovrebbe aver seguito con particolare attenzione il periodo storico dalla prima guerra mondiale a oggi.
La prestanza fisica non sarà termine di giudizio.

Telefonare ore pasti, ma anche no. Quando volete.

R.S.V.P.

lunedì 5 settembre 2011

Ohana

Notavo che fin ora ho scritto più spesso delle mie amiche che della mia famiglia.
Anch'io ho una famiglia,si, quel pacchetto di persone già confezionato che trovi quando vieni al mondo. Quelle persone che non puoi cambiare.
Siamo una famiglia che con quella del Mulino Bianco ci ha fatto a botte, ma sul serio.
Siamo esagerati, forse sbagliati, a volte troppi, a volte pochi.
Non siamo tutti legati da vincoli di DNA, ma è lo stesso perchè qui crediamo che non sia il sangue a dettare l'amore incondizionato.
Ci andiamo bene così. Una famiglia che ha permesso a tutti di provare e anche di sbagliare. Non ci vedrete mai piangere tutti insieme. Noi lo facciamo per i fatti nostri. Non ci vedrete mai parlare dei nostri problemi. Però ci vedrete spesso insieme a cantare, a fare la spesa e per il compleanno di ognuno.
Abbiamo il nostro equilibrio e balliamo scomposti su questo nostro filo di lana.


Ho una mamma,un papà, un fratello, una nonna, una Gina...
Una Gina è...non so una Gina è un misto. Una Gina è una cugina che si comporta da sorella e sa fare l'amica. Ho reso l'idea?

Da quando sono nata, solo 22 anni fa, il mio personale pacchetto è aumentato, si è incrementato il numero di presenze,anche se uno dei miei pezzi forti invece non c'è più.

La mia Piccola J, la mia minuta Giaina, quella che soffoco di domande,  quella che in modo duro mi ha fatto capire cosa sono i sensi di colpa, quella che non parla, quella che mordo, quella che un po' se ne approfitta, quella che ha un neo blu, quella che ne ha passate troppe, quella che non ha ancora trovato la sua strada, quella che cambia umore in modo repentino, quella che della tattica del silenzio ne ha fatta una ragione di vita, quella che ha pazienza, quella che mi aiuta, quella che sa il bene che le voglio, quella che porta giù la pattumiera, quella con cui ho passato tanto di quel tempo, quella che sa come prendermi, quella che da piccola ho investito in bicicletta (involontariamente, spero), quella che se è presa male è meglio cambiare stanza, quella che bisogna svegliarla pian pianino, quella che vorrei tenere sempre con me così sono sicura che non le succeda niente,quella che non sa che potrebbe fare di tutto nella sua vita, quella che mi asseconda, quella che non sbaglia mai i miei regali, quella che è cresciuta con me, quella che è capace di stupire, quella che si sottovaluta, quella che odia Ibiza, quella che mangiamangiamangia e mette tutto in tette, quella che si arrabbia perchè tutti i vestiti le stanno larghi, quella che ci ride su, quella che canta Katy Perry con me, quella che mi batte al karaoke, quella che adora le matite che le regalo da ogni viaggio, quella che sa più di quanto dica, quella che dormirebbe sempre, quella che vorrebbe andare quilìlà, quella che ha subito troppo da chi doveva solo amarla, quella che terrà i miei figli un giorno a settimana, quella che da piccola chiamavo "aGua", quella che parla per me, quella che è sempre un valido sostegno, quella con cui sono iperprotettiva, quella che a volte si allontana, quella anzi l'unica con cui l'orgoglio l'ho messo da parte da quando è nata, quella che ha portato la scimmia, quella che vorrei mi vedesse sempre forte, quella con tanti capelli, quella che ormai è più alta di me, quella con cui un giorno andrò a vivere insieme, quella che per me è sempre piccola, quella che mi da della taccagna, quella che non capisce l'utilità delle cannucce in macchina, quella che è irrazionale contro la mia razionalità compulsiva, quella ottimista contro il mio realismo, quella del "ma si dai andiamo e vediamo" contro la mia vita programmata al minuto, quella che deve ancora imparare ad essere forte, quella che c'è e non c'è, quella che mi ha portato a un concerto a Verona dopo essere uscita dalla terza prova di maturità, quella che odiava quella cantante, ma ha cantato e ballato con me.

venerdì 2 settembre 2011

Hasta la vista, Batista (ocio al Tiburon)!


Io ho un serio problema: non capisco le parole nelle canzoni. Non capisco certe espressioni. Non è un problema rivolto esclusivamente a chi “reppa” in slang americano, io mi perdo anche nelle sillabazioni di Giusy Ferreri, negli ostinati tentativi di Tiziano Ferro in “sere nere”, nella parlantina di Jovanotti e diciamo che Don Raffaè è stata un'impresa eroica.
Annoverata negli annali c'è un "eripio di sciammaggio".

Ma oggi al suon di “Tiburon Tiburon, hasta la vista Batista” c'è stata la mia rivincita!


http://www.youtube.com/watch?v=Uy64XRQI_TY

giovedì 1 settembre 2011

Aria tersa di settembre


Quanto verde tutto intorno e ancor piú in là, sembra quasi un mare l'erba e leggero il mio pensiero vola e va, ho quasi paura che si perda.
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